Concetti Chiave
- Giordano Bruno, nato nel 1548, fu un filosofo domenicano che, a causa delle sue idee religiose controverse, lasciò l'ordine e viaggiò in Europa, finendo condannato a morte dall'Inquisizione nel 1600.
- Bruno credeva in un universo infinito e animato, dove la materia e le forme sono inseparabili, concependo Dio come un principio immanente che permea tutto il cosmo.
- La filosofia di Bruno era influenzata dall'ermetismo e dalla magia rinascimentale, proponendo un ritorno a una religiosità più mistica e meno dogmatica rispetto al cristianesimo tradizionale.
- Il concetto di "eroico furore" in Bruno riguarda la ricerca appassionata del filosofo di unirsi al cosmo, superando i limiti umani attraverso l'intelletto e la magia.
- Bruno promuoveva un'etica attivistica, valorizzando l'ingegno e il lavoro umano come mezzi per dominare la materia, rifiutando l'ascetismo e favorendo la speculazione filosofica.
Indice
La vita di Giordano Bruno
Nato a Nola nel 1548, entrò nei Domenicani ma, in seguito al suo spirito insofferente ed ai suoi dubbi sulla religione cristiana, lasciò il convento e si rifugiò all’estero (1576).
L'arresto e la condanna
Fu a Ginevra, Tolosa e Parigi.
Insegnò ad Oxford e Marburgo e, nel 1592, si recò a Venezia su invito del nobile Giovanni Mocenigo, che voleva apprendere le arti magiche. Denunciato dallo stesso Mocenigo, Bruno fu arrestato dall’Inquisizione veneziana, a cui si sottomise. Quando però venne trasferito all’Inquisizione di Roma, si rifiutò di rinnegare le proprie idee e quindi fu arso vivo sul rogo nel febbraio del 1600 a Campo dei Fiori (Roma).Le opere principali di Bruno
Le sue opere principali sono: De umbris idearum, la Cena de le Ceneri, De la causa, principio e uno, De l’infinito, universo e mondi, Spaccio della bestia trionfante, Degli eroici furori.
Il pensiero magico-ermetico
La chiave interpretativa del pensiero di Bruno è il filone magico - ermetico, già sviluppato in chiave cristiana da Marsilio Ficino. Bruno ritiene possibile servirsi della filosofia (in particolare di quella neoplatonico-rinascimentale) per elaborare un messaggio salvifico di tipo gnostico, considerando la natura come tutta viva ed animata; ciò spiega anche la sua passione per la mnemotecnica, che ha la pretesa di impadronirsi del sapere con artifici mnemonici e di fare progredire la scienza con una tecnica inventiva rapida e miracolosa. Soprattutto l’Egitto e la religione egiziana sono viste dal Bruno come “immagini dal cielo”, come “religione buona e vera” distrutta dal cristianesimo. Egli pensava che un ritorno all’ermetismo magico egiziano avrebbe costituito un’alternativa all’intolleranza religiosa ed una soluzione alle diversità confessionali (dimenticando però che proprio la magia era avversata sia dai Cattolici che dai Protestanti), permettendo infine di fondare un’etica a carattere utilitaristico con intenti sociali. La religione positiva, come sistema di credenze, gli appare assurda e ripugnante, adatta solo ai popoli ignoranti e rozzi, che vuol far credere che è vile e scellerato ciò che alla ragione pare eccellente.
La filosofia monistica di Bruno
La filosofia di Bruno è tutta ispirata ad una religiosità profonda: per Bruno tutto è Dio e Dio è tutto, egli fu “ebbro” di Dio; tuttavia la sua religiosità è di tipo monistico ed immanentistico (cfr. schema).
La visione dell'universo di Bruno
Al di sopra di tutta la realtà (quindi come Dio) Bruno ammette una “causa” od un “principio” supremo che chiama “mens super omnia”, da cui tutto deriva, ma che ci rimane inconoscibile (non è altro che una rivisitazione dell’”Uno” plotiniano). Questo principio, immanente al cosmo, si esprime, si mostra, come “mens insita omnibus”, ossia Anima del cosmo, che opera tramite l’Intelletto universale, cioè l’insieme di tutte le idee o forme che plasmano dal di dentro quel grande ricettacolo universale che è la materia, specificandola negli infiniti esseri del mondo.
In quanto spirito animatore delle cose, Dio è causa e principio dell’essere: causa in quanto Energia produttrice del cosmo, principio perché elemento costitutivo delle cose. Infatti l’universo è un immenso ed infinito organismo dotato di un’unica forma ed un’unica materia: l’unica forma è appunto Dio come anima del mondo datrice di forme (=principio attivo), l’unica materia è la massa corporea del mondo, il substrato informe, che l’intelletto divino anima e plasma (=principio passivo).
La materia e la forma
Si noti tuttavia: 1) come la materia per Bruno non sia pura potenza od assoluta passività, in quanto essa non riceve passivamente le forme dall’esterno, ma avendole già in sè, per opera dell’Intelletto “le manda e caccia dal suo seno”; 2) come la materia non sia qualcosa di separato dalla forma (quindi da Dio), ma costituisca un tutt’uno globale con essa, in quanto materia e forma, anima e corpo non sono due sostanze, ma due aspetti (che solo astrattamente possono essere distinti) di quell’unica sostanza universale ed infinita che è la Natura, che Bruno concepisce come Dio, come l’Uno-Tutto.
L'anima umana e la natura
L’anima umana va in cerca della natura per ricongiungersi con essa. Il grado più alto della speculazione filosofica, quindi, è la visione magica dell’unità della natura e della sua vitalità inesauribile. Per Bruno il filosofo è il “furioso”, l’assetato di infinito, che andando al di là di ogni limite, con uno sforzo “eroico” ed appassionato, raggiunge una sorta di sovrumana immedesimazione con il processo cosmico per cui luniverso si dispiega nelle cose e le cose si risolvono nell’universo.
La morale attivistica di Bruno
Bruno tuttavia, sdegnando ogni morale ascetica e misticheggiante, si dichiara a favore di una morale attivistica, che esalta i valori della fatica, dell’ingegnosità e del lavoro umano, in quanto assoggettano la materia all’intelligenza.
Solo pochi però riescono, attraversando i vari gradi d’amore, a congiungersi con la natura.
Mente sopra le cose - inconoscibile - oggetto di fede
Dio
Anima del mondo
Mente nelle cose = conoscibile Universo
Materia
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali tappe della vita di Giordano Bruno?
- Quali sono le opere principali di Giordano Bruno?
- Come si caratterizza il pensiero filosofico di Giordano Bruno?
- Qual è la concezione di Dio e dell'universo secondo Bruno?
- Cosa intende Bruno con "eroico furore" e quale etica propone?
Giordano Bruno nacque a Nola nel 1548, entrò nei Domenicani, ma lasciò il convento per i suoi dubbi religiosi. Visse a Ginevra, Tolosa, Parigi, insegnò a Oxford e Marburgo, e nel 1592 si recò a Venezia. Fu arrestato dall'Inquisizione e, rifiutandosi di rinnegare le sue idee, fu arso vivo nel 1600 a Roma.
Le opere principali di Giordano Bruno includono "De umbris idearum", "La Cena de le Ceneri", "De la causa, principio e uno", "De l’infinito, universo e mondi", "Spaccio della bestia trionfante" e "Degli eroici furori".
Il pensiero di Bruno si caratterizza per il filone magico-ermetico, influenzato dal neoplatonismo rinascimentale. Egli vede la natura come viva e animata, e propone un ritorno all'ermetismo magico egiziano come alternativa all'intolleranza religiosa.
Bruno concepisce Dio come "mens super omnia", un principio supremo immanente al cosmo. L'universo è un organismo infinito, con Dio come anima del mondo e materia e forma come un tutt'uno globale, non separati ma aspetti di un'unica sostanza universale.
L'"eroico furore" è la ricerca appassionata dell'infinito e dell'unità con la natura. Bruno propone un'etica attivistica, che esalta la fatica e l'ingegnosità umana, in contrasto con la morale ascetica, per dominare la materia con l'intelligenza.