Concetti Chiave
- Il Saggiatore è una risposta di Galileo Galilei alla teoria di Orazio Grassi sulle comete, iniziata nel 1618.
- Galileo contesta l'idea che le comete siano corpi celesti, definendole semplici illusioni ottiche.
- L'opera è una lettera al cardinale Cesarini, con dedica a papa Urbano VIII, composta da 53 saggi che confutano le tesi di Grassi.
- Galileo utilizza il titolo per contrapporre la precisione delle sue tesi alla "grossolana" bilancia di Grassi.
- Il Saggiatore afferma la necessità di una ricerca scientifica libera e l'importanza di un linguaggio chiaro e lineare.
Indice
Inizio della disputa scientifica
La stesura dell’opera inizia intorno al 1618, anno della comparsa in cielo di 3 comete e anno in cui il gesuita Orazio Grassi pubblica il “De tribus cometis” in cui afferma la teoria secondo cui le comete compiono un’orbita circolare attorno al Sole ovvero si comportano come i corpi celesti.
Risposta di Galileo e la "Libra"
Galileo risponde alla tesi di Grassi scrivendo il “Discorso sulle comete” opera in cui definisce le comete come semplici illusioni ottiche. Lo scambio di idee genera una disputa scientifica che vede i gesuiti contrapposti agli intellettuali dell’Accademia dei Lincei. Per rispondere a Galilei, Grassi utilizza lo pseudonimo Sarsi e pubblica l’opera “Libra”, saggio in cui attacca le tesi di Galilei che risponde pubblicando “Il saggiatore”.
Struttura e significato de "Il saggiatore"
L’opera si presenta come una lettera indirizzata al cardinale Virginio Cesarini, con una dedicatoria al papa Urbano VIII. Si compone di 53 saggi in ciascuno dei quali viene smentita un’affermazione di Sarsi.
Con il titolo, Galileo vuole contrapporre idealmente il bilancino di precisione degli orefici ovvero la verità delle sue tesi alla bilancia grossolana ovvero le tesi sbagliate di Grassi.
Posizione ideologica di Galileo
L’opera definisce la posizione ideologica assunta da Galileo nei confronti della scienza: la ricerca scientifica deve essere libera, solo in questo modo lo scienziato si svincola dalla servitù intellettuale. Galilei propone anche riflessioni sul linguaggio della scienza che deve essere limpido e lineare perché finalizzato a rendere chiari i concetti. L’opera viene scritta in volgare con una sintassi articolata ma senza eccessi.