Mongo95
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Concetti Chiave

  • Lo studio delle lingue, favole e storia è essenziale per sviluppare discernimento e immaginazione critica.
  • La letteratura è vista come una conversazione ponderata con i grandi del passato, non una ricezione passiva.
  • La filosofia è criticata per il suo uso retorico, mentre la teologia è apprezzata per la sua praticità nella ricerca della salvezza.
  • Le scienze come giurisprudenza e medicina sono importanti per la ricchezza, ma l'invito è di studiare tutto senza limiti.
  • La lettura dei classici è paragonata a un viaggio, ma si critica l'eccessiva dipendenza da fonti antiche senza considerare il presente.

Le lingue, per studiare i libri antichi; le favole, la letteratura a scopo istruttivo attraverso l’immaginazione; la storia, intesa come modello delle azioni dei grandi, che aiuta a sviluppare facoltà di discernimento. La letteratura è come una conversazione con i migliori uomini del passato, ma ponderata, perchè essi ci svelano solo il meglio dei loro pensieri. Comunque lettura come critica, mai ricezione passiva. Studia retorica, la poesia, ma anche la matematica (anche applicata, e quindi può essere utile, oltre che curiosa), scritti morali che contengono utili esortazioni alla virtù.

La teologia invece ha una funzione pratica, portandoci verso la strada della salvezza; mentre la filosofia permette di parlare delle cose in forma verosimile e di vantarsi verso chi ne sa di meno. Quindi la prima che viene criticata è proprio la filosofia. In seguito altre scienze che procurano ricchezza: giurisprudenza, medicina. Ma l’invito è comunque a studiare tutto senza limitazione. Tutto ciò lo ha studiato a La-Fleche, sui manuali, alla ricerca dell’argomento di per sè e non dell’autore.
Prima afferma che la lettura di buoni libri è una conversazione con gli uomini migliori del passato, ora aggiunge che è come un viaggiò. È bene sapere e conoscere anche ciò che è diverso dalle nostre usanze, ma passando troppo tempo a viaggiare si rischia di rimanere all’oscuro di ciò che accade ai nostri tempi. È questa la critica all’insegnamento che si basa soltanto sulla lettura degli antichi, considerati così autorevoli da essere unica fonte. Anche le favole, che ci fanno pensare come possibili tante cosa che in realtà non lo sono. La storia, letta sulla base degli antichi, di solito non è completa, non offre modelli per forza ancora validi oggi. Anche la poesia è bene da essere studiata, ma se non si possiede l’animo del poeta non si può pretendere di riuscirci. Cosa che vale anche per la retorica. E il talento non è un aspetto universale. Piano piano, si sta iniziando a escludere varie cose. Non tanto coloro che parlano bene, che sono dei poeti, e tutte le cose belle; ma la ricerca della verità è collegata inestricabilmente all’ordine.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della letteratura secondo il testo?
  2. La letteratura è vista come una conversazione ponderata con i migliori uomini del passato, che ci svelano solo il meglio dei loro pensieri, e non deve essere una ricezione passiva.

  3. Quali critiche vengono mosse all'insegnamento basato solo sulla lettura degli antichi?
  4. L'insegnamento basato solo sulla lettura degli antichi è criticato perché può lasciare le persone all'oscuro di ciò che accade ai nostri tempi e perché i modelli offerti potrebbero non essere più validi oggi.

  5. Qual è l'invito finale del testo riguardo allo studio delle varie discipline?
  6. L'invito finale è a studiare tutto senza limitazione, cercando l'argomento di per sé e non l'autore, e riconoscendo che il talento non è universale.

Domande e risposte

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