Mongo95
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Cartesio sottolinea l'importanza di obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese come guida pratica, senza mettere in discussione tutto ciò che si è appreso.
  • Si evidenzia una discrepanza tra credere e sapere di credere, sottolineando che il credere è un atto della volontà mentre il sapere di credere è legato all'intelletto.
  • Le opinioni moderate sono preferibili perché evitano gli eccessi e facilitano un ritorno più semplice alla verità, rispetto a posizioni estreme.
  • Promesse vincolanti limitano la libertà individuale e, sebbene pratiche nella vita quotidiana, non dovrebbero essere estese oltre il necessario.
  • La consapevolezza che la scienza e i giudizi evolvono impone di rimanere aperti al cambiamento, mantenendo criteri d'azione e di pensiero flessibili senza trasformarli in dogmi.

Obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese. Fino ad ora si è fatto un discorso radicale sul piano della conoscenza, che tutto ciò che Cartesio ha imparato è buono ma nulla è certo, quindi è necessario esercitarsi nel disfarsene. Nel frattempo ciò che può fare è unicamente seguire le leggi e costumi del suo Paese, l’educazione ricevuta fin dall’infanzia, senza mettere in discussione qualsiasi cosa. Ma prendere per buono ciò che c’è. Anzi, senza tenere nessun conto le proprie opinioni.

No a prese di posizione universalistiche, badando soprattutto alle azioni e non alle parole. Anche quando i viaggi gli hanno insegnato che gli usi variano da un Paese all’altro. È una morale basata su di una prudenza estrema. È qui che si manifesta maggiormente la maschera, una morale di copertura. C’è una certa discrasia tra ciò che si crede e ciò che si sa. Infatti, l’atto del credere (in tutti i sensi) è diverso dall’atto del sapere di credere. Sapere di credere qualcosa dipende dall’intelletto, è il principio dell’autocoscienza. Ci sono invece anche opinioni talmente inveterate che alcuni non si pongono nemmeno il problema di chiedersi se siano vere o false. Invece il crede è un atto della volontà. Ciò verrà approfondito nella IV Meditazione.
Le opinioni più moderate sono le migliori da seguire, le più lontane da ogni eccesso, ma sopratutto perchè si collocano a metà tra un eccesso a l’altro, quindi si sbaglia sicuramente meno stando in mezzo ed è più facile ripartire verso la verità, piuttosto che partendo da un’opinione estrema. Tra gli eccessi ci sono anche tutte le promesse che comportano parziale rinuncia alla propria libertà, cioè le promesse vincolanti. Certo, ciò è utile per la vita pratica, ma non si deve estendere oltre. Con la consapevolezza che tutto cambia, la scienza si evolve, quindi si possono anche modificare e migliorare i giudizi, non ci si può allora vincolare ad un qualcosa che non è ancora certo. Bisogna avere solo consapevolezza che i criteri d’azione e di pensiero mutano, quindi attenersi alle opinioni moderate senza farne un dogma.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'approccio suggerito per affrontare le leggi e i costumi del proprio paese?
  2. L'approccio suggerito è di seguire le leggi e i costumi del proprio paese senza mettere in discussione tutto, prendendo per buono ciò che c'è e badando soprattutto alle azioni piuttosto che alle parole.

  3. Come si dovrebbe gestire la discrepanza tra credere e sapere di credere?
  4. La discrepanza tra credere e sapere di credere si gestisce riconoscendo che il credere è un atto della volontà, mentre sapere di credere dipende dall'intelletto e dall'autocoscienza.

  5. Perché è preferibile seguire opinioni moderate?
  6. È preferibile seguire opinioni moderate perché sono lontane dagli eccessi, riducono il rischio di errore e facilitano il ritorno alla verità rispetto a partire da opinioni estreme.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community