Concetti Chiave
- Distinzione tra mu’minun (credenti) e muslimun (musulmani), con il Profeta come unico vero musulmano nel periodo della Rivelazione.
- Il Primo messaggio dell'Islam era rivolto ai mu’minun e comprendeva norme come la fustigazione e il taglio delle mani, contestualizzate storicamente.
- Il Secondo messaggio dell'Islam è destinato ai muslimun contemporanei, con un focus su libertà individuale e perfezionamento spirituale.
- Promozione di un socialismo democratico come terza via tra capitalismo e comunismo, con giustizia sociale ed equa distribuzione delle risorse.
- Visione utopistica di un'umanità sviluppata psicologicamente e intellettualmente, capace di ricevere una rivelazione spirituale completa.
Indice
Distinzione tra mu'minun e muslimun
Ci si sposta in un contesto storico, operando prima di tutto una distinzione tra:
1. mu’minun: i credenti
2. muslimun: i musulmani, cioè i credenti a livello di massimo perfezionamento spirituale. All’epoca della Rivelazione, esisteva un unico vero musulmano, cioè il Profeta stesso. I suoi compagni erano tutti semplici credenti, mu’minun.
Primo messaggio dell'Islam a Medina
A Medina quindi c’è stato un Primo messaggio dell’Islam, quello rivolto ai mu’minun, non ancora religiosamente maturi. Per questo motivo, per esempio, la legislazione a loro rivolta prevede la fustigazione degli adulteri, il taglio delle mani per i ladri, eccetera. Atti sanciti e legalizzati perché erano contestuali all’epoca, nella quale non si era ancora raggiunta la massima perfezione spirituale. Quindi le norme sancite per i mu’minun non sono unversalmente valide, ma soltanto per quel periodo storico.
Secondo messaggio dell'Islam contemporaneo
Nella società contemporanea, diversa e “pronta a ricevere il vero messaggio”, deve avvenire la rivelazione del Secondo messaggio dell’Islam, quello rivolto ai muslimun. Mentre all’epoca medinese l’unico vero musulmano era il Profeta, oggi l’umanità è matura per ricevere il secondo messaggio, tutti gli uomini sono diventati veramente musulmani nella loro pienezza intellettuale e spirituale. Le norme rivelate a Medina vanno abolite, e il secondo messaggio si sostanzia in alcuni elementi caratteristici:
a. Spiritualmente, il raggiungimento dell’“intima realtà della verità”, cioè la consapevolezza del carattere reale della verità. Gli uomini, cioè, sono in grado di arrivare a quel livello di perfezionamento spirituale in cui realizzano interamente l’Islam come professione di fede, vita intima dello spirito e libertà individuale. Quest’ultima è assoluta e alla sua garanzia sono indirizzate tutte e religioni, l’Islam in particolare.
b. Patrocinamento di un socialismo democratico, la società del secondo messaggio è socialista e vi viene applicata la democrazia. La giustizia sociale sotto l’egida di un’equa distribuzione delle risorse in un sistema democratico che vede la partecipazione diretta dal basso dei cittadini.
Sintesi sociale e spirituale
Si ha quindi una sintesi degli aspetti sociale e spirituale. Taha presenta questo suo “sogno” come una “terza via” tra capitalismo e comunismo (che è tipico nel pensiero sociale degli islamisti contemporanei). Il primo ha fallito perché i regge sul principio di disuguaglianza, il secondo perché non è scientifico. L’Islam è la terza via.
Critica alla terza via di Taha
Sfortunatamente, questi pensatori, ragionano molto dal punto di vista religioso piuttosto che su quello economico, quindi non presentano delle soluzione molto “pratiche” per far nascere questa terza via. Inoltre Taha inquadra questa teoria in un orizzonte millenaristico, cioè che ha come prospettiva finale la fine del mondo. Di per sé appare una concezione molto utopistica e idealistica: l’uomo ha raggiunto uno stato di sviluppo psico-intellettuale che lo rende degno di una rivelazione veramente spirituale. C’è poi l’immagine della difesa della libertà individuale in un quadro un po’ anarchico, con gli uomini, illuminati dal fatto di essere musulmani, che riescono ad essere fratelli l’uno dell’altro. La terza via non ha sostanziazione pratica davvero funzionale. Per lo meno emerge l’idea di contestualizzazione della rivelazione medinese. Essa è solo il Primo messaggio, e ciò implica che può essere storicamente superata. Il messaggio di Taha ha portata rivoluzionari.
Superamento della shari'a secondo An-Na'im
Il suo discepolo An-Na’im è arrivato ad affermare che la shari’a è soltanto un prodotto umano, nella sua dimensione normativa. Mentre invece Taha affermava che fosse prodotto divino contestualizzato in una certa epoca storica. Così si fa quindi a superarla nel mondo contemporaneo?
Taha richiama la figura del Profeta, differenziando tra shari’a e Sunna: bisogna superare la prima in direzione della seconda, che è espressione della perfezione del Profeta, ancora in grado di comunicare in età contemporanea.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra mu’minun e muslimun nel contesto storico dell'Islam?
- Qual è il significato del Primo e del Secondo messaggio dell'Islam secondo Taha?
- Come si caratterizza la società del Secondo messaggio dell'Islam?
- Qual è la "terza via" proposta da Taha e quali sono le sue critiche?
- Come si può superare la shari’a nel mondo contemporaneo secondo Taha e An-Na’im?
I mu’minun sono i credenti, mentre i muslimun sono i credenti al massimo livello di perfezionamento spirituale. All'epoca della Rivelazione, l'unico vero musulmano era il Profeta stesso, mentre i suoi compagni erano semplici credenti.
Il Primo messaggio era rivolto ai mu’minun, con norme contestuali all'epoca medinese. Il Secondo messaggio è rivolto ai muslimun, che oggi sono considerati maturi per ricevere un messaggio più spirituale e intellettuale.
La società del Secondo messaggio è socialista e democratica, con giustizia sociale e un'equa distribuzione delle risorse, promuovendo la partecipazione diretta dei cittadini.
La "terza via" di Taha è una sintesi tra capitalismo e comunismo, basata sull'Islam. Tuttavia, è criticata per la mancanza di soluzioni pratiche e per il suo carattere utopistico e idealistico.
Taha suggerisce di superare la shari’a in favore della Sunna, espressione della perfezione del Profeta. An-Na’im considera la shari’a un prodotto umano, mentre Taha la vede come un prodotto divino contestualizzato storicamente.