Concetti Chiave
- Bernardo di Chartres, cancelliere della scuola cattedrale, seguiva le dottrine del Timeo e considerava la realtà sensibile una corruzione delle idee.
- Gilberto Porretano e Teodorico di Chartres successero a Bernardo, influenzati da Platone e Aristotele, e contribuirono con opere didattiche e filosofiche.
- Giovanni di Salisbury, vescovo di Chartres e umanista, trasmise conoscenze sulla scuola di Chartres e mostrava scetticismo verso dottrine speculative.
- Giovanni difese la logica nel "Metalogicon", apprezzando la "topica" come metodo per trovare argomenti di discussione.
- Nel "Policraticus", Giovanni sviluppò un trattato politico medievale, affermando che il potere umano deve essere subordinato alla legge divina.
Indice
Chartres[/2]
La scuola cattedrale di Chartres
Un platonico schietto fu il cancelliere della scuola cattedrale di Chartres, Bernardo (morto dopo il 1124), sul quale abbiamo notizie indirette da Giovanni di Salisbury. La fisica di Bernardo di Chartres riproduceva le dottrine del Timeo, e la sua teoria degli universali concepiva come una sorta di corruzione delle idee il loro prender corpo nella realtà sensibile.
Evoluzione del pensiero a Chartres
Si succedettero poi nel cancellierato della scuola di Chartres, dapprima Gilberto Porretano (vescovo di Poitiers dal 1142 al 1154), che sul problema degli universali risente non meno di Aristotele che di Platone; poi il fratello di Bernardo, Teodorico di Chartres (morto nel 1154 circa), noto per il suo Heptateucon (raccolta per l'insegnamento delle sette arti liberali) e per il "De sex dierum operibus", che interpreta l'opera della creazione con concetti timaico-aristotelici.
Giovanni di Salisbury e la logica
Giovanni di Salisbury (1110 circa - 1180), che ci trasmise quanto sappiamo sulla più antica scuola di Chartres e su vari altri movimenti filosofici del sec.
XII, fu vescovo lui stesso di Chartres dal 1176 alla morte; ma, prima che vescovo, fu soprattutto un umanista. Cicerone era il suo modello; e la sua filosofia (eclettica) non mancava di una punta di scetticismo (ispirato alla media Accademia) verso tutte quelle dottrine che pretendevano di spiegare con la ragione ciò che si trova al di là dell'esperienza. Giovanni difende, nel Metalogicon, il valore della logica contro un ipotetico avversario nascosto sotto lo pseudonimo di "Cornificio": ma nella logica, più che la teoria della dimostrazione, egli apprezza la "topica", o arte di trovare gli argomenti di discussione.Teoria politica di Giovanni
Più importante è Giovanni come scrittore di teoria politica. Nel Policraticus egli inaugura il genere letterario del trattato politco medievale, con un scritto tutto pervaso dalla concezione (di stampo agostiniano) che l'organizzazione statale umana dipende dalla legge divina, essendo Dio l'origine di ogni potere (omnis potestas a Deo). La volontà del principe deve subordinarsi dunque alla legge divina, il cui interprete è il sacerdote.
Domande da interrogazione
- Chi era Bernardo di Chartres e quale era la sua visione filosofica?
- Quali contributi ha dato Giovanni di Salisbury alla filosofia e alla politica?
- Quali erano le influenze filosofiche di Gilberto Porretano e Teodorico di Chartres?
Bernardo di Chartres era un platonico schietto e cancelliere della scuola cattedrale di Chartres. La sua fisica riproduceva le dottrine del Timeo e la sua teoria degli universali vedeva le idee come una corruzione quando prendevano corpo nella realtà sensibile.
Giovanni di Salisbury, vescovo di Chartres, era un umanista che difendeva il valore della logica nel Metalogicon e scrisse il Policraticus, un trattato politico medievale che affermava che l'organizzazione statale dipende dalla legge divina.
Gilberto Porretano risentiva delle influenze di Aristotele e Platone sul problema degli universali, mentre Teodorico di Chartres era noto per il suo Heptateucon e il "De sex dierum operibus", che interpretava la creazione con concetti timaico-aristotelici.