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Concetti Chiave

  • Marx critica le dottrine post-aristoteliche per il loro scopo di rivoluzionare la realtà, piuttosto che comprenderla e criticarla.
  • Nel suo attacco a Hegel, Marx suddivide gli individui in "bourgeois" e "citoyen" per analizzare la società moderna e la sua individualità.
  • Marx sostiene che l'uomo crea Dio, non viceversa, e definisce la religione come "l'oppio del popolo" per il suo effetto di alienazione.
  • Nei "Manoscritti economico-filosofici", Marx descrive quattro forme di alienazione del lavoratore nel contesto del capitalismo.
  • L'emancipazione operaia è vista da Marx come una condizione essenziale per l'emancipazione umana, poiché tutti gli uomini sono lavoratori.
Il pensiero di Marx

Marx identifica le dottrine post-aristoteliche ( dette anche filosofie della crisi) come filosofie che non hanno come scopo il comprendere la realtà e il criticarla, ma che hanno come unico obiettivo quello di rivoluzionarle.
Una delle più aspre critiche è mossa contro il grande maestro: Hegel. Con “la critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico”, Marx analizza la realtà dello Stato moderno, suddividendo gli individui in due categorie:

- Bourgeois: individuo che guarda agli interessi privati;
- Citoyen: individuo che ha forte il senso di appartenenza ad una comunità politica e che si muove per essa.


Questa contrapposizione è anche simbolo dell’individualità che serpeggia nella società moderna.

Marx contro la Chiesa: l’uomo deve alienarsi dalla religione. Secondo Marx, “non è Dio creatore dell’uomo, ma l’uomo creatore di Dio”. Sarà proprio questa riflessione religiosa che lo porterà ad affermare che “la religione è l’oppio del popolo”.

Nei “Manoscritti economico- filosofici”, Marx formula la teoria dell’alienazione. Dopo aver analizzato attentamente le condizioni lavorative degli operai, Marx identifica quattro forme di alienazione:
1.Alienazione dall’oggetto del lavoro: il prodotto realizzato, non appartiene all’operaio che lo ha creato;
2.Alienazione dall’attività lavorativa: il lavoro non è più un momento di realizzazione per l’uomo, ma rappresenta la perdita di sé stesso;
3.Alienazione dal genere umano: l’uomo perde una sua caratteristica, quella di poter trasformare la natura e dunque si aliena anche da sé stesso e dal proprio genere;
4.Alienazione dell’uomo: l’oggetto, la produzione e la vita stessa dell’operaio divengono proprietà del capitalista.

Sarà solo grazie all’emancipazione che l’operaio potrà riappropriarsi di ciò che è perduto, ma l’emancipazione operaia significherà emancipazione umana, poiché tutti gli uomini sono lavoratori, proletari.

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