Concetti Chiave
- Schiller sees the advent of Christ as marking the beginning of modernity, with the world becoming a rational space devoid of mythological elements.
- For Hölderlin, modernity is a "night" where art prepares for a new "day," with Christ's death signaling an end to the ancient and a promise of future redemption.
- Hölderlin experiences doubts about the power of words, giving his poetry a tragic dimension during the Napoleonic wars.
- After 1800, Hölderlin abandons the pursuit of the absolute, viewing it as a dangerous temptation leading to oblivion and death.
- The hymn "Der Rhein" challenges the traditional allegory of the unstoppable genius river, portraying the Rhine as a bringer of civilization by restraining its quest for the absolute.
Interpretazione di Schiller
La «fuga degli dèi» dal mondo era stata già interpretata da Schiller in una delle sue poesie più celebri, Die Götter Griechenlands, come l'inizio dell'epoca moderna. Con l'avvento di Cristo, il «sacro barbaro», il mondo si riduceva a uno spazio razionale e misurabile, in cui non c'era più posto per elementi mitologici, e dunque per un significato trascendente dei fenomeni.
Per Schiller questo passaggio era però irreversibile. Solo l'arte poteva ancora creare un mondo alternativo e non transeunte.Visione di Hölderlin
Per Hölderlin (a cui l'estetica del sublime di Schiller appare infine come una tentazione nichilista) la modernità è invece una lunga «notte», in cui l'arte ha la fondamentale funzione di preparare un nuovo «giorno». In questo senso la morte di Cristo segna piuttosto la fine dell'antico e una promessa di redenzione futura. Questa rinnovata fiducia nel valore «politico» della poesia e nel ruolo del poeta è tuttavia incrinata da dubbi radicali sul potere della parola, che conferiscono alla lirica di Hölderlin di questi anni (contrassegnati dalle guerre napoleoniche con la loro continua altalena di speranze e delusioni) una dimensione tragica. Certo è che dopo il 1800 Hölderlin ha abbandonato definitivamente l'idea che nella sua tormentata ricerca l'uomo possa attingere all'assoluto. Ciò appare anzi come una tentazione pericolosa, che conduce all'oblio e alla morte.
L'inno Der Rhein
L'inno Der Rhein (pubblicato nel 1807, ma composto probabilmente tra il 1801 eil 1802) può essere letto come una confutazione della tradizionale allegoria del genio impersonato da un fiume irruente, che nella sua corsa travolge e supera tutti gli ostacoli. Al contrario il Reno è divenuto portatore di civiltà imparando a frenare la sua ansia di assoluto e correndo addirittura nella direzione opposta a quella inizialmente voluta. La stessa figura di Cristo (che ritorna ossessivamente nella tarda lirica, spesso accostata a quella di Dioniso) è considerata per il suo valore «terreno», come esempio di un'esposizione al dolore. La sua morte è necessaria per lo sviluppo della civiltà.
Domande da interrogazione
- Qual è l'interpretazione di Schiller riguardo alla "fuga degli dèi" e l'avvento di Cristo?
- Come vede Hölderlin la modernità e quale ruolo attribuisce all'arte?
- Qual è la visione di Hölderlin sulla figura di Cristo e il suo significato?
Schiller interpreta la "fuga degli dèi" come l'inizio dell'epoca moderna, in cui il mondo diventa razionale e misurabile, privo di elementi mitologici e significato trascendente.
Hölderlin considera la modernità come una lunga "notte" e attribuisce all'arte il ruolo fondamentale di preparare un nuovo "giorno", vedendo la morte di Cristo come una promessa di redenzione futura.
Hölderlin vede Cristo per il suo valore "terreno", come esempio di esposizione al dolore, e considera la sua morte necessaria per lo sviluppo della civiltà.