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Concetti Chiave

  • Benedetto Croce iniziò uno scambio epistolare con Labriola nel 1885, influenzato dalle sue lezioni di filosofia morale e dalle discussioni con Engels.
  • Tra il 1885 e il 1896, Croce si dedicò allo studio del marxismo, culminando in scritti che non soddisfacevano pienamente Labriola per la mancanza di adesione al socialismo.
  • Croce integrò la categoria dell'utile nella sua triade di bello, vero e bene, considerando l'economia come una forma ideologica legata alla storia.
  • Criticò l'economia pura e l'approccio di Pareto, considerando l'uomo economico come entità non priva di passioni e le azioni come non illogiche.
  • Croce separò il materialismo storico dal socialismo, vedendolo come un metodo empirico per comprendere la realtà, criticando lo schematismo di Labriola.

Indice

  1. Incontri e scambi epistolari
  2. Dedizione allo studio del marxismo
  3. Saggio su Achille Loria
  4. Materialismo storico ed economia marxista
  5. Lettere a Pareto e critica
  6. Estensione del materialismo storico
  7. Contrasto con Labriola

Incontri e scambi epistolari

Nel 1884 presso lo zio e tutore Spaventa ( di cui non apprezzata gli studi astratti) conosce Labriola con cui inizia uno scambio epistolare nell’85 (anno in cui Labriola inizia conversazione con Engels), subito dopo aver pubblicato alcuni scritti di carattere filologico (trattavano anche di Dante). Inizialmente aveva seguito le lezioni di filosofia morale di Hebert, ma le aveva collegate a problemi concreti.

Dedizione allo studio del marxismo

Dall’85 al 96 si dedica allo studio del marxismo che concluderà con la risposta al post scriptum di Labriola e con due Saggi circa la caduta tendenziale del saggio di profitto e sul marxismo e l’economia.

Questi scritti non soddisfano mai a pieno Labriola che non vi vide una sincera adesione al socialismo. In generale i suoi scritti non avevano un impulso pratico, anche se tali problematiche non erano escluse (ad esempio condanna Beccaria sull’avanti).

Saggio su Achille Loria

Saggio su Achille Loria> Loria era un economista vicino al socialismo che considerava i problemi economici intrecciati a quelli sociali. In una nota (che sconvolge Labriola) Croce dichiarò la sua adesione all’economia pura della scuola austriaca ed alla riformulazione che ne aveva fatta Pantaleoni (antisocialista, temeva l’avvento di un blocco politico protezionista). L’economia pura, a differenza di quella applicata, studia i fenomeni in modo astratto, prescindendo dalla realtà è dalla specifica situazione. Pantaleoni nel suo “principi di economia pura” affrontava proprio l’argomento della teoria del valore e quella dell’utilità.

Materialismo storico ed economia marxista

Questi scritti furono composti in un unico volume “materialismo storico ed economia marxista” nel 99. Alla triade crociana di bello, vero e bene, venne aggiunta, dagli studi su marx, la categoria dell’utile. Croce quindi considera l’economia come forma, una categoria riferita soprattutto alla storia, alla sua genesi e dunque tacciabile dell’attributo di ideologia. La sua teoria dell’utile nega la prassi come elemento oggettivo.

Lettere a Pareto e critica

Nel 1900 scrisse a Pareto due lettere che traevano spunto da alcuni suoi articoli. In uno di questi Pareto diceva che come la meccanica razionale considera i suoi punti materiali, l’economia pura considera l’uomo economico. Questa impostazione purista venne rigettata, croce non considera l’uomo come privo di passioni e non considera l’azione come non logica. Pareto era colpevole di metafisica, aveva confuso i fatti dell’uomo con quelli fisici.

> materialismo storico

Estensione del materialismo storico

lo estende ai problemi della teoria economica.

Il materialismo storico non può essere criterio per l’azione che deve essere affidata alla volontà. In “elementi di politica” dove emerge un’interpretazione di Marx in senso determinista.

Contrasto con Labriola

Il primo contrasto con Labriola risale al 96 a proposito dell’economia pura. Questa non doveva essere ridotta a mera quantità, non doveva liberarsi della dimensione umanistica, nonostante la sua meccanicizzazione nel 900. Sempre sul fronte economico Croce aveva scoperto l’economia dell’unitile come categoria autonoma dello spirito; l’utile è l’azione umana che non sempre è rivolta al bene morale. La volontà utile è la vita che quindi può anche distruggere. Invece la tecnica è quella volontà umana volta a costruire un mondo di beni. Il concetto di utile viene usato da croce per opporsi al paragone ellittico di Marx che lui accusa di essere troppo astratto.

Secondo lui il materialismo si stacca dal socialismo, esso è solo un metodo empirico per conoscere la realtà. Inoltre ogni storia è sempre contemporanea, interessata a problemi presenti, non passati. Di Labriola criticava lo schematismo.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Benedetto Croce e quale fu il suo rapporto con il marxismo?
  2. Benedetto Croce era un filosofo italiano che, tra il 1885 e il 1896, si dedicò allo studio del marxismo, ma i suoi scritti non furono mai pienamente apprezzati da Labriola, che non vi vide una sincera adesione al socialismo.

  3. Qual è la critica principale di Croce nei confronti dell'economia pura?
  4. Croce criticava l'economia pura per la sua astrazione dalla realtà e per la sua mancanza di considerazione della dimensione umanistica, rifiutando l'idea che l'uomo economico fosse privo di passioni.

  5. Come Croce interpreta il concetto di "utile" nella sua teoria economica?
  6. Croce considera l'utile come una categoria autonoma dello spirito, distinta dall'azione morale, e lo utilizza per opporsi alla visione astratta di Marx, sostenendo che l'utile è l'azione umana che non sempre è rivolta al bene morale.

  7. In che modo Croce si distacca dal materialismo storico?
  8. Croce vede il materialismo storico non come un criterio per l'azione, ma come un metodo empirico per conoscere la realtà, separandolo dal socialismo e criticando lo schematismo di Labriola.

  9. Qual è la posizione di Croce riguardo alla volontà umana e alla tecnica?
  10. Croce distingue tra la volontà utile, che può anche distruggere, e la tecnica, che è la volontà umana volta a costruire un mondo di beni, sottolineando che l'azione umana non è sempre logica o morale.

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