alisound94
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Concetti Chiave

  • Bergson distingue tra due concetti di tempo: quello quantitativo e misurabile della scienza, e quello qualitativo e soggettivo della vita, evidenziando la continuità e irreversibilità del tempo vissuto.
  • L'individuo percepisce il tempo attraverso ricordi e memoria, con la memoria pura che rappresenta il passato in continuo inseguimento e la memoria abitudine che agisce meccanicamente.
  • Lo slancio vitale è un impulso creativo che guida l'evoluzione della vita in forme divergenti e differenziate, opponendosi alla casualità darwiniana.
  • Bergson vede l'intelligenza come una facoltà al servizio della scienza, capace di creare strumenti inorganici, mentre l'intuizione supera i limiti dell'intelligenza cogliendo l'unità dei fenomeni vitali.
  • L'intuizione è espressa artisticamente, rappresentando un'unità non meccanica, e l'uomo è definito "homo faber" per la sua capacità di fabbricazione e modifica degli oggetti.

Bergson, Henri-Louis (Parigi, 1859 – 1941)

A differenza di Aristotele e Sant’Agostino, che si erano già occupati del concetto del tempo, Bergson, esponente dello spiritualismo francese, in contrasto con il positivismo del suo tempo, distingue tra:
- Tempo della scienza, che è:
–- Quantitativo: si può misurare
–- Reversibile: si può ripetere, perché ogni istante è identico a se stesso (si pensi alla lancetta dell’orologio), quindi non indica un passaggio, bensì una posizione; gli strumenti di misura misurano un eterno presente (nucleo del metodo sperimentale)
–- Discontinuo: può essere spezzato in diverse fasi o eventi
- Tempo della vita, che è:
–- Qualitativo: è soggettivo e incommensurabile
–- Irreversibile: non si può tornare indietro, gli istanti sono uno diverso dall’altro
–- Continuo: non si interrompe mai -> Durata (grazie alla conservazione della memoria) -> Coscienza (siamo consapevoli di noi stessi perché ci precede un passato omogeneo e continuo)

In ogni caso sottolinea l’importanza dell’individuo per quanto riguarda la percezione del tempo.


In noi sono presenti:
- Ricordo – Immagine: l’episodio particolare, la materializzazione dell’immagine operata dal cervello di un evento passato.
- Memoria: un gomitolo di lana che si avviluppa su se stesso e cresce sempre di più. Essa si divide in:
–- Memoria pura: lo spazio delle nostre esperienze, tutto il nostro passato che ci insegue continuamente, la base della nostra coscienza, la vera facoltà del conoscere.
–- Memoria abitudine: la base della conoscenza per l’agire, che ripete meccanicamente qualcosa.

Lo slancio vitale e l’evoluzione creatrice: qui si avvicina ai contemporanei. Riprende l’interesse dell’epoca per l’evoluzione.
La vita è invenzione, creazione incessante e irreversibile di forme e individui sempre diversi e in evoluzione (non accidentale, come sostiene Darwin), la quale è frutto di un solo e identico slancio vitale (impulso alla vita) che spinge la vita a svilupparsi secondo linee evolutive divergenti, procedendo per divisione e differenziazione, come un’esplosione da un punto centrale in direzioni molteplici. Lo slancio vitale si articola in due ramificazioni fondamentali:
- Mondo vegetale
- Mondo animale, composto da:
–- Vertebrati: il loro percorso spinge sempre più verso l'emergere dell’intuizione e dell'intelligenza e culmina nell'uomo.
–- Artropodi: il loro percorso spinge sempre più verso l'emergere dell’istinto e culmina negli insetti.

L’istinto è la facoltà di utilizzare e costruire strumenti organici, del corpo, è conoscenza della materia, comprensione dell’individuale.
L’intelligenza è la facoltà di fabbricare oggetti artificiali modificandone i processi produttivi, è conoscenza della forma, costruisce degli schemi in cui sono sintetizzati elementi comuni a oggetti diversi, è unificazione. È una facoltà al servizio della scienza perché serve a costruire gli strumenti inorganici utili all’uomo. Perciò l’uomo era “homo faber” più che “homo sapiens”.
L’intuizione è l’istinto divenuto disinteressato: ha imparato a generalizzare ed è cosciente di sé, come l’intelligenza, della quale supera i limiti; non scompone, ma coglie l’unità non meccanica dei fenomeni vitali. L’intuizione trova espressione nell’arte: l’opera d’arte è un’intuizione estetica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la distinzione principale che Bergson fa tra il tempo della scienza e il tempo della vita?
  2. Bergson distingue il tempo della scienza come quantitativo, reversibile e discontinuo, mentre il tempo della vita è qualitativo, irreversibile e continuo.

  3. Come Bergson descrive la memoria e quali sono le sue componenti?
  4. Bergson descrive la memoria come un gomitolo di lana che cresce continuamente, suddivisa in memoria pura, che è la base della nostra coscienza, e memoria abitudine, che è la base della conoscenza per l’agire.

  5. In che modo Bergson si avvicina al concetto di evoluzione?
  6. Bergson si avvicina al concetto di evoluzione attraverso l'idea dello slancio vitale, un impulso alla vita che spinge la creazione incessante e irreversibile di forme e individui diversi, procedendo per divisione e differenziazione.

  7. Qual è la differenza tra istinto, intelligenza e intuizione secondo Bergson?
  8. L'istinto è la capacità di utilizzare strumenti organici, l'intelligenza è la capacità di fabbricare oggetti artificiali, mentre l'intuizione è l'istinto divenuto disinteressato, capace di cogliere l'unità dei fenomeni vitali e trova espressione nell'arte.

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