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Concetti Chiave

  • Bergson distingue tra il tempo della scienza, fatto di istanti omogenei e reversibili, e il tempo della vita, un flusso continuo e irripetibile.
  • Il tempo della vita si basa sulla memoria e l'anticipazione, fondendo passato, presente e futuro in un movimento incessante della coscienza.
  • La libertà per Bergson è l'autodeterminazione dell'anima, influenzata da sentimenti che non la determinano esternamente ma la costituiscono integralmente.
  • Lo slancio vitale (élan vital) è l'impulso che guida l'evoluzione per caso, creando diramazioni divergenti di specie senza un percorso predeterminato.
  • Secondo Bergson, l'evoluzione dell'uomo è caratterizzata da istinto, intelletto e intuizione, quest'ultima essendo l'organo della metafisica che connette con l'essenza della vita.

Indice

  1. La distinzione tra tempo della scienza e della vita
  2. Il tempo della coscienza e la sua irripetibilità
  3. La concezione del tempo secondo Bergson
  4. La libertà dell'io e la sua complessità
  5. Memoria, ricordo e percezione
  6. Critica alle teorie evoluzionistiche
  7. L'élan vital e l'evoluzione
  8. Istinto, intelletto e intuizione
  9. Funzioni dell'intuizione e metafisica

La distinzione tra tempo della scienza e della vita

L'opera di Bergson è considerata la massima espressione dello spiritualismo francese.

Il pensiero di Bergson si fonda sulla distinzione tra il tempo della scienza e il tempo della vita.

Il tempo della scienza è costituito da un susseguirsi di istanti omogenei, ossia tutti inevitabilmente uguali. Fra gli istanti non c’è differenza qualitativa, come non sono differenti qualitativamente i punti di una retta.

Gli istanti si differenziano solo quantitativamente, ovvero per il loro collocarsi prima o dopo nella linea del tempo, così come i punti si differenziano per il loro stare prima o dopo all’interno della retta.

(esempi: orologio, collana di perle)

Il tempo della coscienza e la sua irripetibilità

Il tempo della coscienza è dato dal confluire del passato nel presente, grazie alla memoria, e di questo nel futuro, attraverso l’anticipazione (cioè la progettualità). Mentre il tempo della fisica è reversibile (l’esperimento può essere ripetuto infinte volte), il tempo della vita è fatto di momenti irripetibili (ogni ricerca del tempo perduto è destinata al fallimento). Questo non è fatto di singoli istanti tra loro separati, ma è concepito come flusso continuo, incessante movimento degli stati di coscienza (la nostra coscienza non è mai statica) in cui i momenti si fondono, compenetrano e assommano fra di loro.

(esempi: gomitolo di filo, valanga)

La concezione del tempo secondo Bergson

Il tempo della scienza è dunque un tempo “spazializzato” (un “concetto bastardo”: si concepisce il tempo come se si trattasse di uno spazio, qualcosa che abbia un’estensione) e quindi astratto e esterno. Il tempo della vita è invece qualcosa di concreto e interiore e si identifica con la durata.

Bergson si allontana dalla visione positivistica che assimilava il tempo allo spazio. Egli, infatti, considera la temporalità dal punto di vista psicologico:

osservando un orologio noi non stiamo contando lo scorrere del tempo, bensì delle simultaneità; spetta poi alla conoscenza collegare questi elementi per creare il concetto di tempo.

Da ciò Bergson deduce che senza la conoscenza, non c'è alcun tempo e che il tempo della scienza non ha una natura opposta al tempo della vita in quanto hanno un'origine comune ed entrambi si fondano sull'attività della coscienza e della memoria.

Nell’ambito degli oggetti spazializzati, che sono uno esterno all’altro, è possibile la determinazione di un evento successivo per mezzo di un evento precedente, diverso da esso (rapporto causa-effetto); nell’ambito della coscienza ciò è impossibile perché la coscienza non è divisibile in stati distinti.

La libertà dell'io e la sua complessità

Bergson non fa distinzione fra l’io e i suoi atti,.

L’io è un’entità in divenire per cui, per esempio, l’odio o la simpatia non possono agire sull’anima come forze che la determinano e che non dipendono dall’anima per cui l’anima è determinata ad agire in un certo modo (determinismo). Infatti, tali sentimenti non sono forze estranee all’anima, ma costituiscono ciascuno l’anima intera e dire che l’anima si determina sotto l’influenza di uno di essi significa dire che l’anima si determina da se stessa e che, di conseguenza, è libera.

Tale libertà non è però assoluta, ma ammette dei gradi. Sentimenti e idee che provengono da un’educazione mal compresa e non rielaborata personalmente , ma subita, costituiscono un io parassitario, che si sovrappone all’io fondamentale, diminuendo la sua libertà.

Noi siamo liberi quando «i nostri atti emanano dalla nostra personalità intera, quando la esprimono».

La questione della libertà dello spirito apre un tema piuttosto complesso: quello del rapporto tra lo spirito e il corpo, che il filosofo analizza in Materia e memoria.

Memoria, ricordo e percezione

Bergson articola il proprio discorso distinguendo tra memoria, ricordo e percezione.

⦁ Memoria: coincide con la coscienza, la quale registra automaticamente tutto ciò che accade, anche ciò di cui non abbiamo consapevolezza.

Ricordo: avviene nel cervello e consiste nella materializzazione di un evento del passato in un immagine. Tale materializzazione non avviene sempre e questo spiega come la coscienza sia memoria ma non necessariamente ricordo.

Percezione: agisce come un filtro che seleziona i dati in base alle esigenze dell'azione.

Critica alle teorie evoluzionistiche

Le teorie dell’evoluzione si distinguono in due grandi classi: teorie meccanicistiche e teorie finalistiche.

Bergson le rifiuta entrambe in quanto cadono nel determinismo: nel primo caso (evoluzionismo darwiniano) l’evoluzione è determinata a seguire una certa direzione da cause efficienti (dal passato), nel secondo caso dalla causa finale (dal futuro).

L'élan vital e l'evoluzione

La dottrina bergsoniana dell'élan vital, invece, afferma che l'evoluzione è avvenuta per puro caso.

La Natura di fronte alle “biforcazioni”, crea serie divergenti di specie che si evolvono separatamente, dividendo il proprio slancio originario (natura come “fascio di steli” senza una linea di evoluzione unica e semplice, ma con numerose diramazioni, di cui molte senza uscita). L'impulso che fa scegliere la strada è lo slancio vitale, il quale è, dunque, responsabile delle variazioni della natura.

Lo slancio vitale è la spinta interna da cui si forma la materia e, in base alla resistenza che essa gli oppone, si generano le piante, gli animali o gli uomini.

La biforcazione fondamentale dello slancio vitale è la distinzione tra piante ed animali.

Gli antropodi (negli insetti) e i vertebrati (nell'uomo) sono le biforcazioni lungo le quali l'evoluzione della vita animale ha avuto più successo, mentre quelle degli echinodermi e dei molluschi sono finite in un vicolo cieco.

Istinto, intelletto e intuizione

Secondo Bergson, l'uomo è costituito da istinto, intelletto e intuizione.

⦁ Istinto: è la facoltà di utilizzare gli strumenti organici (organi naturali). Esso è ereditario, inconsapevole e ripetitivo ed offre soluzioni adeguate, ma soltanto ad un problema in quanto non è in grado di cambiare.

⦁ Intelletto: è la facoltà di fabbricare e utilizzare strumenti inorganici. Essa è consapevole e creativa e conosce attraverso i concetti e distaccandosi dalla realtà immediata può prevedere quella futura;

Intuizione: è il ritorno consapevole dell'intelletto all'istinto. L'intuizione è l’istinto divenuto disinteressato e consapevole di sé stesso, capace di un indefinito processo di autoriflessione.

Funzioni dell'intuizione e metafisica

Funzioni dell'intuizione:

⦁ Ci fa capire l’arte (intuizione estetica)

⦁ Ci fa distinguere tempo spazializzato e tempo della vita

⦁ Ci rende consapevoli della libertà

⦁ È l’organo della metafisica (Dio, religione, morale)

L’intuizione è dunque l’organo della metafisica, che ci fa entrare in contatto diretto con le cose e con l’essenza della vita (durata).

La Metafisica è definibile come la scienza che si propone di superare la barriera dei simboli costruiti dall’intelletto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la distinzione fondamentale nel pensiero di Bergson riguardo al tempo?
  2. Bergson distingue tra il tempo della scienza, che è omogeneo e spazializzato, e il tempo della vita, che è un flusso continuo e irripetibile, legato alla coscienza e alla memoria.

  3. Come Bergson descrive il concetto di libertà?
  4. Bergson afferma che la libertà non è assoluta ma ammette gradi, e si manifesta quando i nostri atti esprimono la nostra personalità intera, distinguendo tra un io fondamentale e un io parassitario.

  5. Cosa rappresenta lo slancio vitale (élan vital) nella teoria di Bergson?
  6. Lo slancio vitale è l'impulso interno che guida l'evoluzione per puro caso, creando divergenze di specie senza una direzione unica, e determinando la formazione di piante, animali e uomini.

  7. Quali sono le tre facoltà che costituiscono l'uomo secondo Bergson?
  8. Secondo Bergson, l'uomo è costituito da istinto, intelletto e intuizione, ciascuno con funzioni specifiche nel comprendere e interagire con il mondo.

  9. Qual è il ruolo dell'intuizione nella filosofia di Bergson?
  10. L'intuizione è l'organo della metafisica, che ci permette di comprendere l'essenza della vita, distinguere tra tempo spazializzato e tempo della vita, e ci rende consapevoli della libertà.

Domande e risposte

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