Concetti Chiave
- La concezione etica di Socrate, evidenziata nell'Apologia, sostiene che commettere ingiustizia è il peggior atto possibile per un uomo.
- Socrate differisce dai sofisti poiché cerca un principio universale di giustizia, opponendosi all'idea di arrecare male in ogni circostanza.
- Per Socrate, l'errore umano deriva da un difetto di conoscenza, piuttosto che da un desiderio intenzionale di fare il male.
- La virtù, secondo Socrate, coincide con la conoscenza; la mancanza di bene deriva dall'ignoranza.
- Socrate introduce un'innovativa visione della giustizia, distinta dal sistema normativo moderno e legata alla convivenza civile.
Indice
La concezione socratica dell'etica
La concezione socratica dell’etica è rintracciabile principalmente nell’Apologia. Per Socrate commettere una qualsiasi forma di torto o ingiustizia è quanto di peggio un uomo possa compiere.
La giustizia secondo Socrate
La giustizia per Socrate non è quel sistema moderno di codificazione di norme di completamento comunemente accettate, ma poi che altro la civile convivenza fra cittadino alla base dell’esistenza di una comunità, anche se era fortemente legata all’appartenenza a una determinata casta, giustificando in taluni casi la violenza verso chi non era proprio pari.
Differenze tra Socrate e i sofisti
La posizione di Socrate è del tutto innovativa per il suo tempo: egli ritiene che commettere un ingiustizia non sia mai corretto, anche se di risposta a un torto che si è subito. In questa dottrina emerge la principale differenza di Socrate con i sofisti: pur sovvertendo la tradizione, egli non vuole annientare l’idea di giustizia, quanto trovare un minimo comune multiplo universale dell’idea di giustizia, che coincide con la negatività di arrecare male in qualsiasi caso.
La virtù e la conoscenza
Socrate ritiene che l’uomo agisca in virtù di ciò che conosce e pertanto, se l’uomo ha un completamente negativo, è solo perché non ha mai conosciuto il bene e non perché abbia il desiderio di sbagliare volontariamente. Socrate riduce pertanto, lo sbaglio a un semplice difetto di conoscenza, portandoci alla conclusione che la virtù coincide invece con la conoscenza. Se invece si compie qualcosa di sbagliato con la convinzione che sia giusto, probabilmente la conoscenza non è adeguata.