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Concetti Chiave

  • Le scuole socratiche minori sviluppano diverse correnti filosofiche basate sull'eredità del pensiero di Socrate.
  • Queste scuole si concentrano sull'idea del saggio come figura autonoma e indipendente dalle istituzioni cittadine e dai beni esterni.
  • Antistene, uno dei discepoli minori di Socrate, enfatizza la ricerca dell'universale e l'idea del saggio autarchico.
  • Antistene critica la possibilità di formulare definizioni universali, limitandosi a ripetere il nome delle cose senza definirle.
  • Si oppone alla teoria platonica delle idee, ritenendola inconsistente rispetto alla sua visione filosofica.

Scuole socratiche minori e l’idea del saggio

Platone è senza dubbio il più importante dei discepoli di Socrate, ma non l’unico. Come detto, l’eredità del suo pensiero è complessa e articolata,e ha dato vita a diverse correnti filosofi che autonome, che riprendono e sviluppano motivi effettivamente presenti nell’insegnamento del maestro. Si è soliti indicare questi indirizzi con l’espressione “scuole socratiche”, aggiungendo spesso l’aggettivo “minori” (per distinguerle da Platone e dalla sua scuola).
In generale bisogna osservare che tali scuole (ma sarebbe più corretto parlare di indirizzi di pensiero) recuperano l’eredità individualista della riflessione socratica, concentrando quasi tutte la loro attenzione sull’idea del saggio, inteso come figura autonoma e indipendente nei confronti sia dei beni esterni sia delle istituzioni cittadine.

Il più anziano dei discepoli “minori” di Socrate è probabilmente Antistene (436-366 ca a.C.), che si concentra in particolare su due aspetti dell’insegnamento socratico: la ricerca dell’universale, ossia della definizione delle realtà intorno alle quali verte la discussione (la virtù, il bene, l’uomo e così via), e l’idea del saggio come individuo autarchico (cioè autosufficiente, indipendente), privo di bisogni e di ambizioni.

Lo studio del problema della definizione, ossia la ricerca del “che cosa è” ciascuna cosa, lo porta a negare la possibilità stessa di formulare vere e proprie definizioni universali. Sembra che egli ritenesse che di
ogni cosa fosse legittimo solo ripetere il nome, senza pretendere di fornirne una definizione.
Antistene si scaglia dunque contro la teoria platonica delle idee, affermando, secondo una testimonianza.

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