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La scuola eleatica
Parmenide e Zenone erano giunti ad Atene dalla loro città, Elea, una polis della Magna Grecia situata nell’attuale Campania. Ad Elea, Parmenide aveva costituito una scuola filosofica, detta ‘’scuola eleatica’’, nella prima metà del quinto secolo a.C..
La filosofia eleatica non intende spiegare la molteplicità delle cose osservati ma negarla. Questo è il punto di rottura con la scuola di Mileto e con i pitagorici.
Parmenide e Zenone mettono in discussione la realtà delle cose di cui facciamo esperienza ( le cose che vediamo, sentiamo e tocchiamo) e spostano l'attenzione su una nozione che avrà un ruolo cruciale nella filosofia dei secoli successivi : l'essere (una non esperienza)
esperienza→ conoscenza attraverso i sensi
La filosofia di Parmenide nel poema sulla natura di cui ci restano il proemio, diversi brani della prima parte e pochi frammenti della seconda. In questo poema l’obiettivo è la ricerca del sapere.
Così come i pitagorici e i filosofi della scuola di mileto anche Parmenide, nella sua ricerca del sapere usa il metodo razionale. (logos= dare spiegazioni logiche perciò avere causa e effetto) Parmenide intende però il metodo razionale in un senso molto più rigoroso rispetto ai suoi precedenti.
Nella prospettiva dei ionici e dei pitagorici, il metodo razionale consiste nel partire dall'osservazione delle cose che ci circondano (esperienza) e poi da lì procedere per ragionamenti ( logos) cercando di individuare l’archè di tutte le cose.
Per Parmenide, invece, l'osservazione delle cose che ci circondano non è un punto di partenza adeguato: LA RAGIONE deve basarsi unicamente su se stessa senza fare affidamento sull'esperienza.
Secondo Parmenide esiste un contrasto netto tra la verità e l’opinione.
Nell'opera, Parmenide indica due opposte verità: da una parte quella della verità, dell'essere, che ci dice ciò ‘’che è e che non è possibile che non sia’’ ; dall'altra, quella dell'opinione, dice ‘’che non è che non è possibile che sia’’
Per Parmenide la ragione ha in sé un criterio che permette di procedere autonomamente nella ricerca : il principio secondo cui l’essere è e non può non essere mentre il non esser non è e non può essere [se 2 cose sono diverse non possono essere simile] per capire cosa questo significhi riflettiamo su ‘’non essere’’,ovvero qualcosa che non è e non può essere : ci accorgeremo che il non essere è impossibile da pensare.
La via della verità indicata dalla dea, ossia la via razionale che il filosofo vuole intraprendere, impedisce di ammettere contemporaneamente l'essere e non essere . se vogliamo arrivare alla verità dobbiamo abbandonare la via dei sensi e dell'opinione e rivolgerci solo all'essere.
Secondo Parmenide l'uomo si trova di fronte a due sentieri
il sentiero della verità è basato sulla ragione e porta a conoscere l'essere
mentre il sentiero dell’opinione è basato sui sensi / esperienza e ci porta al non essere
La scuola eleatica ontologia - studio dell'essere
Parmenide e Zenone erano giunti ad Atene dalla loro città, Elea, una
polis della Magna Grecia situata nell’attuale Campania. Ad Elea,
Parmenide aveva costituito una scuola filosofica, detta ‘’scuola
eleatica’’, nella prima metà del quinto secolo a.C..
La filosofia eleatica non intende spiegare la molteplicità delle cose
osservati ma negarla. Questo è il punto di rottura con la scuola di Mileto
e con i pitagorici.
Parmenide e Zenone mettono in discussione la realtà delle cose di cui
facciamo esperienza ( le cose che vediamo, sentiamo e tocchiamo) e
spostano l'attenzione su una nozione che avrà un ruolo cruciale nella
filosofia dei secoli successivi : l'essere (una non esperienza)
esperienza→ conoscenza attraverso i sensi
La filosofia di Parmenide nel poema sulla natura di cui ci restano il
proemio, diversi brani della prima parte e pochi frammenti della seconda.
In questo poema l’obiettivo è la ricerca del sapere.
Così come i pitagorici e i filosofi della scuola di mileto anche Parmenide,
nella sua ricerca del sapere usa il metodo razionale. (logos= dare
Parmenide intende però il
spiegazioni logiche perciò avere causa e effetto)
metodo razionale in un senso molto più rigoroso rispetto ai suoi
precedenti.
Nella prospettiva dei ionici e dei pitagorici, il metodo razionale consiste
nel partire dall'osservazione delle cose che ci circondano (esperienza) e
poi da lì procedere per ragionamenti ( logos) cercando di individuare
l’archè di tutte le cose.
Per Parmenide, invece, l'osservazione delle cose che ci circondano non
è un punto di partenza adeguato: LA RAGIONE deve basarsi
unicamente su se stessa senza fare affidamento sull'esperienza.
Secondo Parmenide esiste un contrasto netto tra la verità e l’opinione.
Nell'opera, Parmenide indica due opposte verità: da una parte quella
della verità, dell'essere, che ci dice ciò ‘’che è e che non è possibile che
non sia’’ ; dall'altra, quella dell'opinione, dice ‘’che non è che non è
possibile che sia’’