Concetti Chiave
- La prospettiva platonica propone una visione dualistica del rapporto tra anima e corpo, considerandoli in opposizione spirituale.
- Il corpo è visto come una prigione fisica per l'anima, destinato all'espiazione delle colpe precedenti.
- Platone distingue tra la dimensione sovrasensibile dell'anima e il mondo materiale del corpo.
- Nel testo delle Leggi, Platone organizza una gerarchia di valori, dai religiosi e spirituali ai vitali e materiali.
- Il piacere è associato solo ai valori supremi, mentre il piacere dei beni esteriori è considerato dolore trasfigurato.
La dualità anima e corpo
La prospettiva platonica, sulla scia del precedente pensiero di stampo orfico, offre prospetticamente un tipo di metafisica dualistica del rapporto tra anima e corpo, che trasforma questa distinzione in un rapporto di opposizione di tipo spirituale. Il corpo si rivela essere solamente la prigione fisica e luogo di espiazione delle colpe precedenti per l’anima. Quindi si sviluppa una strutturale distinzione tra dimensione sovrasensibile (anima) e mondo materiale. (corpo).
La gerarchia dei valori
La prospettiva di Platone, polarizzata assiologicamente sui valori appartenente alla dimensione dell’anima, induce il filosofo greco, nel suo testo delle Leggi ad elaborare una vera e propria tavola organizzata in modo gerarchico di valori, sistematica, in ordine decrescente per importanza e purezza e vicinanza al livello spirituale. Il primo valore sono quelli religiosi, propri degli dei, a cui l’uomo può pervenire solo in un processo iniziatico. Poi ci sono i valori spirituali, propri dell’anima. Poi i valori vitali propri del corpo. Al livello più basso i valori che appartengono ai beni esteriori. È a questo punto che si introduce la concezione doloristica, perché, per quanto riguarda piacere e dolore, il primo si accorda solo ai valori supremi, mentre il “piacere” dei beni esteriori è solo una forma di dolore trasfigurato.