Concetti Chiave
- Il "Timeo" di Platone rivaluta le sensazioni tattili oltre le riflessioni mediche di Cornice e Ippocrate.
- Platone sostiene che i sensi ingannano l'anima, richiedendo distacco per raggiungere la verità.
- Il dialogo platonico non condanna radicalmente i sensi, ma ne riconosce un uso corretto verso la verità.
- Ignorare questa complessità significa non comprendere la fecondità del pensiero platonico e il suo impatto storico.
- Il platonismo si è evoluto grazie alla sua intrinseca complessità e ai dibattiti sulle dottrine platoniche.
Il “Timeo” di Platone è il primo testo della tradizione filosofica antica in cui le sensazioni tattili emergono in una nuova considerazioni, vengono valorizzate al di fuori dell’attenzione professionale che avevano ricevuto entro le riflessioni mediche di Cornice e Ippocrate.
La concezione platonica dei sensi
La celebre concezione platonica che l’anima venga illusa dai sensi e che perciò non possa fare conto su di essi e sul corpo se vuole acquisire il vero, questa tesi emerge netta nel “Fetone”. Qui Platone spiega che la ricerca condotta tramite gli occhi sia piena di inganno così come d’inganno è la ricerca condotta con le orecchie e via dicendo, effetto di tale sanzione è che in vista di giungere alla verità, il filosofo deve esercitarsi al distacco dai sensi e alla morte che separa la sua anima immortale dalla spoglia corporea. Tuttavia, il dialogo non si riducono all’assunto banale di una radicale sanzione platonica nei confronti del sensorio, ciò perché Platone ha più riprese ed esamina il funzionamento dei sensi e poi perché segnale un accesso corretto ai sensi stessi quale prima tappa verso verità e felicità. Perdere di vista o annullare questa problematicità significa non soltanto ignorare la complessità programmata del pensiero platonico dunque la sua fecondità, ma impedirsi altresì di comprendere la provenienza teoretica della tradizione che ha attraversato tutti i secoli successivi sotto il nome di “Platonismo” con reviviscenze influenti.
Il platonismo e la sua eredità
Il platonismo ha potuto tramandare il proprio insieme di correnti di pensiero ciò cha mantenuto vive queste correnti erano le difficoltà interne i dibattiti certamente non invece una ripresa di dottrine fissate una volta per tutte, è possibile sostenere che non vi sarebbe stato platonismo se la questione della metessi non fosse già stata centrale in Platone.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione platonica dei sensi secondo il "Timeo" di Platone?
- Come si manifesta l'eredità del platonismo?
- Qual è l'importanza della problematica dei sensi nel pensiero platonico?
Nel "Timeo", Platone considera le sensazioni tattili in una nuova luce, valorizzandole al di fuori delle riflessioni mediche precedenti. Tuttavia, nel "Fetone", Platone sostiene che i sensi possono ingannare l'anima, e per raggiungere la verità, il filosofo deve distaccarsi dai sensi.
L'eredità del platonismo si manifesta attraverso un insieme di correnti di pensiero che sono state mantenute vive grazie alle difficoltà interne e ai dibattiti, piuttosto che a dottrine fisse. La questione della metessi è stata centrale per la continuità del platonismo.
La problematica dei sensi è fondamentale nel pensiero platonico perché rappresenta la complessità e la fecondità del suo pensiero. Ignorare questa problematica significa non comprendere la provenienza teoretica della tradizione platonica e la sua influenza nei secoli successivi.