Concetti Chiave
- I protofilosofi si rivolgevano principalmente a seguaci e discepoli, spesso formando gruppi ristretti simili a sette religiose.
- Il loro messaggio era diretto anche alla comunità cittadina, attraverso predicazioni in spazi pubblici come piazze e templi.
- I filosofi rivendicavano una condizione sovrumana, legando la loro verità a un'autorità sulla vita comunitaria e individuale.
- Accettare il loro messaggio significava trasformare norme morali, politiche e religiose, conferendo loro potere decisionale.
- In alcuni casi, come Pitagora e Parmenide, questi filosofi riuscirono a esercitare il governo su città, influenzando la legislazione e il potere politico.
Indice
Destinatari del messaggio protofilosofico
A chi si indirizzavano il messaggio e la sfida di questi protofilosofi? In primo luogo, a un gruppo ristretto di seguaci e discepoli, che in certi casi, come per i pitagorici, poteva trasformarsi in una vera e propria setta religiosa. Ma, in secondo luogo, essi si rivolgevano agli uomini in generale, in cui però si può riconoscere la comunità cittadina in cui questi sapienti agivano, predicando forse nelle sue piazze (come Empedocle), o davanti ai suoi templi, o nel corso delle sue festività politiche e religiose (come forse Eraclito e Parmenide).
Potenza e importanza del messaggio
Una cosa è comunque certa: la potenza e l’importanza del messaggio di questi maestri di verità, la condizione sovrumana che essi si attribuivano e che veniva loro riconosciuta dai discepoli, fanno sì che la loro pretesa di verità sia immediatamente accompagnata da una pretesa al potere sulla comunità umana. Comprendere, accettare e seguire il loro messaggio significa mutare la vita di individui e città, riconoscere nuove norme morali, politiche, religiose e nuove concezioni del mondo. Dunque i maestri di verità sono anche “maestri di vita”, e perciò destinati al comando sulla vita degli uomini.
Successi e insuccessi dei maestri
In alcuni casi, e per un certo periodo di tempo, questa pretesa di regalità filosofica ha successo: Pitagora e i pitagorici esercitano per qualche decennio il governo su alcune città della Magna Grecia, Parmenide è probabilmente legislatore della città di Elea, mentre una sorte meno felice tocca forse a Eraclito, ignorato dai suoi concittadini di Efeso benché vantasse una discendenza dagli antichi sovrani della città. Incerto è anche il destino di Empedocle, per quanto egli fosse circondato da un numeroso gruppo di seguaci.
Domande da interrogazione
- A chi si rivolgeva principalmente il messaggio dei protofilosofi?
- Qual è la relazione tra la pretesa di verità e il potere sulla comunità?
- Quali esempi storici illustrano il successo della regalità filosofica?
Il messaggio dei protofilosofi si rivolgeva principalmente a un gruppo ristretto di seguaci e discepoli, ma anche alla comunità cittadina in generale, predicando in luoghi pubblici come piazze e templi.
La pretesa di verità dei maestri di verità è accompagnata da una pretesa al potere sulla comunità, poiché accettare il loro messaggio implica un cambiamento nelle norme morali, politiche e religiose, rendendoli "maestri di vita" destinati al comando.
Esempi di successo della regalità filosofica includono Pitagora e i pitagorici che governarono alcune città della Magna Grecia, e Parmenide che fu probabilmente legislatore di Elea, mentre Eraclito ed Empedocle ebbero destini meno certi.