gaiabox
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Aristotle applies concepts from the study of violent motions to explain celestial movements, differing from the natural ether-based model.
  • The eternal motion of celestial bodies is attributed to an eternal unmoved mover, with each star having its own primary mover.
  • The unmoved mover of the fixed stars influences the movement of inner spheres, including planets and the Sun, affecting Earth's cycles.
  • God, according to Aristotle, is pure thought in action, unmixed with matter, and self-contemplative, described as "thought of thought."
  • Divine knowledge is self-referential, as it cannot involve imperfect or evil aspects of the world.

Indice

  1. Aristotele e il movimento celeste
  2. Il motore immobile eterno
  3. La concezione divina di Aristotele

Aristotele e il movimento celeste

Come risulta evidente dall'esempio sulla generazione esposto sopra, Aristotele tende in realtà ad applicare i concetti elaborati nello studio dei moti violenti (motore primo, motore immobile, mosso) anche alla comprensione di processi e movimenti naturali. In particolare, il filosofo si serve dei concetti di motore e mosso per elaborare spiegazioni del movimento delle sfere celesti almeno in parte differenti da quella, a noi già nota, basata sul moto naturale dell'etere, circolare e uniforme.

Il motore immobile eterno

Secondo queste spiegazioni, anche il movimento degli astri sarebbe causato da un motore immobile.

Poiché però i movimenti degli astri sono eterni, come del resto è eterno il cosmo stesso, che non ha avuto inizio e non avrà fine, è necessario ammettere che vi sia almeno un primo motore immobile

eterno per ogni astro. Il più importante di questi motori è quello della sfera delle stelle fisse, al quale in taluni testi Aristotele sembra ricondurre anche i movimenti delle sfere più "interne". Tale motore immobile eterno dunque muoverebbe direttamente la sfera delle stelle fisse e determinerebbe indirettamente il movimento delle sfere degli altri pianeti e quindi anche quello del Sole, il quale, a sua volta, in virtù delle diversità climatiche stagionali, è all'origine dei cicli vegetativi e dei processi di generazione e di corruzione che si verificano sulla Terra.

La concezione divina di Aristotele

Immobile, non misto con la materia, dio può essere concepito solo come pensiero, puro pensiero in atto, cioè come atto del pensare. Inoltre, oggetto della conoscenza divina non può essere qualcosa di inferiore, come il mondo e i processi che vi si svolgono, perché ciò comporterebbe la relazione con qualcosa di non perfetto e con il male. Oggetto della conoscenza divina deve dunque essere dio stesso; per questo dio è definito da Aristotele come «pensiero di pensiero».

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del motore immobile nel movimento degli astri secondo Aristotele?
  2. Secondo Aristotele, il movimento degli astri è causato da un motore immobile eterno, che muove direttamente la sfera delle stelle fisse e indirettamente le sfere degli altri pianeti, influenzando anche i cicli naturali sulla Terra.

  3. Come Aristotele concepisce Dio nel contesto del movimento eterno degli astri?
  4. Aristotele concepisce Dio come un "pensiero di pensiero", un'entità immobile e non mista con la materia, che è puro atto del pensare e il cui oggetto di conoscenza è Dio stesso, non il mondo imperfetto.

  5. In che modo il movimento del Sole influisce sulla Terra secondo Aristotele?
  6. Il movimento del Sole, determinato indirettamente dal motore immobile, è all'origine delle diversità climatiche stagionali, influenzando i cicli vegetativi e i processi di generazione e corruzione sulla Terra.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community