emma2423
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Concetti Chiave

  • La logica, secondo Aristotele, è la struttura formale delle discipline ed è essenziale per il loro funzionamento, rappresentando la base concettuale e analitica di ogni ragionamento.
  • Aristotele ha sistematizzato la logica in diverse opere, note come Organon, che affrontano concetti, proposizioni e vari tipi di sillogismi, fornendo un fondamentale strumento per la comprensione delle discipline.
  • I concetti si muovono tra i poli del genere e della specie, dove l'ampiezza e la determinatezza variano in modo inversamente proporzionale, determinando la classificazione di categorie e sostanze.
  • Le proposizioni, a differenza dei concetti, possono essere vere o false, e Aristotele sviluppa un sistema di opposizioni e inferenze tra proposizioni universali e particolari, affermative e negative.
  • Aristotele introduce due teoremi della verità, dove la verità è legata al pensiero e alla realtà, sostenendo un realismo gnoseologico che garantisce la corrispondenza tra pensiero e realtà.

La logica non ha un proprio campo disciplinare perché è la struttura formale che hanno tutte le discipline, quindi è la parte concettuale. I procedimenti e i ragionamenti di ogni disciplina sono la parte logica.

Indice

  1. Aristotele e l'analitica
  2. Organizzazione delle opere di Aristotele
  3. Concetti e proposizioni
  4. Caratteristiche dei concetti
  5. Generi e specie
  6. Predicati e proposizioni
  7. Quadrato degli opposti
  8. Contraddizioni e inferenze
  9. Teoremi della verità di Aristotele

Aristotele e l'analitica

Logica richiama il discorso e il ragionamento ma è un termine che si usa oggi. Aristotele ha dato inizio a questa disciplina (inizia con lui la logica) ma lui la chiamava analitica (tutto ciò che riguarda l’analisi è la scomposizione di un fenomeno complesso nelle sue parti essenziali/semplici).

Organizzazione delle opere di Aristotele

Nell’organizzazione delle opere di andronico da rodi (sistematizza le sue opere) gli scritti di logica sono trovabili sotto il corpus che si chiama organon, che significa strumento. Ha organizzato il materiale che all’epoca era arrivato di Aristotele. Lo mette in questa raccolta perché la logica è il presupposto che le discipline devono avere per funzionare (=struttura formale).

Concetti e proposizioni

L’opera espone prima i concetti (=oggetti del discorso; nè veri nè falsi), poi le proposizioni (=unione di soggetto e predicato; giudizi veri o falsi), il sillogismo (=ragionamento) e infine il sillogismo dialettico. Essi sono espressi in varie opere:

-logica dei concetti: nell’opera categorie

-logica delle proposizioni: nell’opera deinterpretatione

-logica del ragionamento/sillogismo: negli analitici primi e negli analitici secondi

-sillogismo dialettico: nei topici e nelle confutazioni sofistiche

Caratteristiche dei concetti

Si muovono tra due caratteristiche:

-l’ampiezza;

-la determinatezza.

Ad esempio l’umanità ha un massimo d’ampiezza e un minimo di determinatezza, al contrario dell’individuo Socrate che ha un massimo di determinatezza e un minimo d’ampiezza.

Al ridursi di una caratteristica, aumenta l’altra (rapporto inversamente proporzionale).

Generi e specie

I due poli in cui si muovono i concetti sono il genere e la specie.

Ad esempio tra mammifero, felino e gatto, il mammifero è il polo estremo del genere, il gatto è il polo estremo della specie e il felino si trova in mezzo ai due poli.

Più una cosa è determinata e più è specie, mentre meno è determinata, più è genere (c’è una catena di determinazione.

I due poli estremi sono da una parte i generi sommi (=le categorie; i massimi predicati) e dall’altra la specie infima (=sostanza prima; individuo oltre al quale non si può più individuare)

Predicati e proposizioni

I concetti sono solo i predicati (non possono essere ne veri ne falsi) mentre le proposizioni sono una relazione tra soggetto e predicato e si può determinare se sono giudizi veri o falsi.

Quadrato degli opposti

Alcuni filosofi medievali aristotelici hanno elaborato un quadrato degli opposti, rimanendo fedeli ala dottrina aristotelica ma semplificandola:

A: universale E: universale

affermativa negativa

I: particolare O: particolare

affermativa negativa

A sinistra si trovano la A e la I che sono affermative e derivano da adfirmo, mentre a destra si trovano la E e la O che sono negative e derivano da nego.

Contraddizioni e inferenze

Cè una differenza di quantità (universale o particolare) e qualità (+ o -) tra le varie proposizioni.

A-E sono contarie; A-O e E-I sono contraddittorie, A-I e E-O sono sub alterne; O-I sono sub contrarie

Due proposizioni contraddittorie sono necessariamente una vera e una falsa e non possono essere entrambe vere.

Le sub contrarie possono essere entrambe vere ma non entrambe false.

Con le sub alterne si parla di inferenza, ossia dalla verità della universale si inferisce la verità del particolare (=esse deriva necessariamente). Dalla particolare si inferisce la falsità delle universali.

Teoremi della verità di Aristotele

Per Aristotele ciò che è vero è ciò che unisce qualcosa che è veramente unito o disgiunge ciò che è veramente disgiunto e la falsità, invece unisce qualcosa che non è unito e disgiunge ciò che è unito.

Aristotele parla di due teoremi della verità:

-uno dove la verità è nel pensiero: la realtà non ha bisogno di giudicarsi vera o falsa ma noi abbiamo questo bisogno

-uno dove la misura della verità è la realtà: la misura è la realtà perché non è l’essere umano a stabilire la realtà

Aristotele nella sua dottrina presuppone il realismo gnoseologico (=il pensiero corrisponde alla realtà), perché sennò si potrebbe pensare di tutto e nulla assicurerebbe che la logica corrisponda alla realtà.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della logica secondo Aristotele?
  2. La logica, secondo Aristotele, non ha un proprio campo disciplinare ma è la struttura formale di tutte le discipline, fungendo da presupposto necessario per il loro funzionamento.

  3. Come Aristotele definisce i concetti e quali sono le loro caratteristiche principali?
  4. Aristotele definisce i concetti come oggetti del discorso, caratterizzati da ampiezza e determinatezza, con un rapporto inversamente proporzionale tra le due.

  5. Qual è la differenza tra concetti e proposizioni nella logica aristotelica?
  6. I concetti sono solo predicati e non possono essere veri o falsi, mentre le proposizioni sono relazioni tra soggetto e predicato e possono essere giudicate come vere o false.

  7. Cosa rappresenta il quadrato degli opposti nella logica aristotelica?
  8. Il quadrato degli opposti rappresenta le relazioni tra proposizioni universali e particolari, affermative e negative, evidenziando contrarietà, contraddittorietà, subalternità e subcontrarietà.

  9. Qual è la concezione della verità secondo Aristotele?
  10. Aristotele concepisce la verità come l'unione di ciò che è veramente unito o la disgiunzione di ciò che è veramente disgiunto, basandosi su un realismo gnoseologico dove il pensiero corrisponde alla realtà.

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