Concetti Chiave
- Il pensiero di Anassimandro è interpretato in due orientamenti principali: uno fisiologico e uno metafisico.
- Nella visione fisiologica, Anassimandro è considerato un filosofo-scienziato che ricerca un principio materiale.
- La visione metafisica lo vede come fondatore della filosofia, focalizzato su principi ultimi e fondamenti delle cose.
- L'àpeiron è centrale nel dibattito: visto come infinito quantitativo o come totalità assoluta.
- Il termine àpeiron è interpretato diversamente: come aggettivo nella visione naturalistica e come sostantivo nella metafisica.
Indice
Interpretazioni del pensiero di Anassimandro
Nell’interpretazione del pensiero di Anassimandro che è stata data nel ‘900, si sono venuti configurando almeno due orientamenti diversi, da considerare come posizioni antitetiche, fra le quali se ne collocano numerose altre, che in misura maggiore o minore tendono a richiamarsi a uno di questi orientamenti di fondo.
Nel dibattito sul significato autentico del pensiero di Anassimandro, questo sembra avere assunto quasi un valore paradigmatico, di modello di pensiero alle origini del filosofare.Dibattito sul significato autentico
Seguendo la ricostruzione aristotelica, alcuni autori hanno fatto rientrare il filosofo nel novero dei fisiologi, degli studiosi della natura, dei ricercatori di un principio materiale che tutto generi e spieghi. Lo si è, dunque, presentato come un filosofo-scienziato.
Altri, invece, hanno considerato tale interpretazione un fraintendimento del vero pensiero di Anassimandro, a cui viene attribuita “la prima parola della filosofia”. Secondo questi studiosi, il filosofo ionico sarebbe il vero fondatore della filosofia come metafisica, cioè come ricerca sul fondamento e sul principio ultimo di tutte le cose. L’àpeiron, l’infinito, viene inteso come principio assoluto. Immortale e incorruttibile, è il divino che “avvolge tutto”, “governa tutto”, il grembo da cui nasce il mondo mediante la separazione dei contrari.
Scontro tra tesi naturalistica e metafisica
Lo scontro fra le due tesi sta anche nel modo con cui si intende il termine àpeiron. Nell’interpretazione naturalistica esso è considerato come un aggettivo, che pone in evidenza il carattere quantitativamente illimitato dell’arché materiale. Nella lettura metafisica è invece inteso come sostantivo, cioè come l’intero, la totalità: quindi come l’infinito, il vero soggetto di tutta la realtà .