
Il count down è partito. Mancano poche ore ormai all’esame di terza media che per moltissimi di voi e, tra un ripasso e un’interrogazione, iniziano a montare ansie e paure. Per voi infatti si tratta di mettersi per la prima volta alla prova con un vero e proprio esame.
Come evitare allora notti insonni e panico dell’ultima ora? L’esperto non ha dubbi : “L’importante – spiega il professore Mario Pollo, presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dell’Università di Roma Lumsa - è non aver paura di avere paura”. Sembra un gioco di parole ma in realtà rispecchia lo stato d’animo più giusto per affrontare un esame. E superarlo al meglio.L’ESAME COME UN RITO INIZIATICO - La paura è inevitabile, dunque, ma come affrontarla? Da domani vi troverete alle prese con 5 prove diverse: da italiano e matematica, dalla lingua straniera all’interrogazione orale fino alla temutissima prova Invalsi a carattere nazionale, prevista per il 19 giugno. Una mini maturità, quindi, che fa tremare le ginocchia ma che, se superata, rende più forti. “Una volta esisteva il rito iniziatico – continua il docente Mario Pollo della Lumsa – per segnare il momento di passaggio tra la condizione di bambino avvolto dalla protezione materna a quella di adulto esposto a eventuali delusioni. Oggi i riti iniziatici non esistono più ma ci sono gli esami e sono altrettanto carichi di significato e quindi non vanno sottovalutati: superare una prova fa sentire più grandi”.
NECESSARIO PER CRESCERE - “Si tratta quindi – conclude il professor Pollo - di un passaggio necessario per diventare adulti. La paura, se affrontata e superata, fortifica. Solo così si cresce. Superare un esame fa acquisire sicurezza per affrontare poi in futuro tutte le asperità e le sconfitte che la vita, purtroppo ci riserva”.
OBIETTIVO PROMOZIONE - E allora bando alle insicurezze, l’obiettivo è puntare dritti alla promozione. Non resta che ripassare gli argomenti trattati in classe, organizzare il lavoro con appunti e tesine di terza media e, se necessario, chiedere aiuto ai docenti. Evitare di arrivare agli ultimi giorni prima dell’esame con l’acqua alla gola ritrovandosi a dover studiare anche la notte. La stanchezza di certo non aiuta a restare lucidi e calmi. Una soluzione, quindi, potrebbe essere quella di organizzare un ripasso programmatico con una tabella di marcia che garantisca i tempi giusti.
LE PROVE - Ogni scuola decide autonomamente quando dare il via alle prove scritte e orali. L’unica data certa, stabilita a carattere nazionale dal ministero della pubblica istruzione, è quella della prova Invalsi prevista per il 16 giugno. Generalmente le scuole si organizzano per far sì che la prova nazionale sia l’ultima in calendario tra gli scritti. Ma non è detto che sia sempre così.
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Il primo scritto riguarda la prova di italiano in cui lo studente può cimentarsi in argomenti di attualità ma anche di carattere personale, legati alle proprie esperienze.
Il secondo scritto è quello di matematica, tra i più temuti, con equazioni e problemi.
La terza prova è quella di lingua straniera. Nelle scuole in cui si studiano due lingue, i ragazzi saranno sottoposti a due prove diverse.
La quarta prova scritta è quella dettata dall’Invalsi con domande a risposta aperta o chiusa. I quesiti saranno distinti tra italiano e matematica. I ragazzi dovranno rispondere in sessanta minuti e poi i docenti provvederanno ad inviare i risultati al ministero.
La quinta prova è quella orale. Lo studente si trova di fronte alla commissione per circa mezz’ora. Spesso si parte con l’esposizione della tesina e poi si passa alle domande a scelta proposte dai docenti.
Lorena Loiacono