Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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esame terza media, al via conto alla rovescia

Il count down è partito. Mancano poche ore ormai all’esame di terza media che per moltissimi di voi e, tra un ripasso e un’interrogazione, iniziano a montare ansie e paure. Per voi infatti si tratta di mettersi per la prima volta alla prova con un vero e proprio esame.

Come evitare allora notti insonni e panico dell’ultima ora? L’esperto non ha dubbi : “L’importante – spiega il professore Mario Pollo, presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dell’Università di Roma Lumsa - è non aver paura di avere paura”. Sembra un gioco di parole ma in realtà rispecchia lo stato d’animo più giusto per affrontare un esame. E superarlo al meglio.

L’ESAME COME UN RITO INIZIATICO - La paura è inevitabile, dunque, ma come affrontarla? Da domani vi troverete alle prese con 5 prove diverse: da italiano e matematica, dalla lingua straniera all’interrogazione orale fino alla temutissima prova Invalsi a carattere nazionale, prevista per il 19 giugno. Una mini maturità, quindi, che fa tremare le ginocchia ma che, se superata, rende più forti. “Una volta esisteva il rito iniziatico – continua il docente Mario Pollo della Lumsaper segnare il momento di passaggio tra la condizione di bambino avvolto dalla protezione materna a quella di adulto esposto a eventuali delusioni. Oggi i riti iniziatici non esistono più ma ci sono gli esami e sono altrettanto carichi di significato e quindi non vanno sottovalutati: superare una prova fa sentire più grandi”.

NECESSARIO PER CRESCERE - “Si tratta quindi – conclude il professor Pollo - di un passaggio necessario per diventare adulti. La paura, se affrontata e superata, fortifica. Solo così si cresce. Superare un esame fa acquisire sicurezza per affrontare poi in futuro tutte le asperità e le sconfitte che la vita, purtroppo ci riserva”.

OBIETTIVO PROMOZIONE - E allora bando alle insicurezze, l’obiettivo è puntare dritti alla promozione. Non resta che ripassare gli argomenti trattati in classe, organizzare il lavoro con appunti e tesine di terza media e, se necessario, chiedere aiuto ai docenti. Evitare di arrivare agli ultimi giorni prima dell’esame con l’acqua alla gola ritrovandosi a dover studiare anche la notte. La stanchezza di certo non aiuta a restare lucidi e calmi. Una soluzione, quindi, potrebbe essere quella di organizzare un ripasso programmatico con una tabella di marcia che garantisca i tempi giusti.

LE PROVE - Ogni scuola decide autonomamente quando dare il via alle prove scritte e orali. L’unica data certa, stabilita a carattere nazionale dal ministero della pubblica istruzione, è quella della prova Invalsi prevista per il 16 giugno. Generalmente le scuole si organizzano per far sì che la prova nazionale sia l’ultima in calendario tra gli scritti. Ma non è detto che sia sempre così.

    Il primo scritto riguarda la prova di italiano in cui lo studente può cimentarsi in argomenti di attualità ma anche di carattere personale, legati alle proprie esperienze.
    Il secondo scritto è quello di matematica, tra i più temuti, con equazioni e problemi.
    La terza prova è quella di lingua straniera. Nelle scuole in cui si studiano due lingue, i ragazzi saranno sottoposti a due prove diverse.
    La quarta prova scritta è quella dettata dall’Invalsi con domande a risposta aperta o chiusa. I quesiti saranno distinti tra italiano e matematica. I ragazzi dovranno rispondere in sessanta minuti e poi i docenti provvederanno ad inviare i risultati al ministero.
    La quinta prova è quella orale. Lo studente si trova di fronte alla commissione per circa mezz’ora. Spesso si parte con l’esposizione della tesina e poi si passa alle domande a scelta proposte dai docenti.

Lorena Loiacono