
Novità per le prove INVALSI: ci saranno più domande aperte, quelle di tipo argomentativo. Il responsabile del Servizio nazionale di valutazione, Roberto Ricci, in un’intervista a ilsussidiario.net, ha spiegato se e come cambieranno i test INVALSI nelle scuole elementari, medie e superiori.
PIÙ DOMANDE APERTE NEI TEST - Riguardo alle novità di quest’anno, Roberto Ricci spiega: “Dal punto di vista organizzativo non ce ne sono. Le novità sono invece nei contenuti, che si evolvono […] cercando di limitare al massimo, fino ad azzerarlo, il problema del cosiddetto addestramento al test” chiarendo, poi, che per evoluzione delle prove si intende il fatto che, oltre alle domande chiuse, ci saranno “anche domande aperte, di tipo argomentativo, tali da dare agli studenti una maggiore possibilità di dimostrare ciò che sono in grado di fare e di comprendere, e a noi uno strumento più sofisticato e ricco di dati in sede di misurazione”.
TESTI REGOLATIVI, CHE COSA SONO? - Inoltre, i testi delle domande saranno più vari comprendendo anche i cosiddetti testi regolativi, ovvero quei “testi costituiti di istruzioni”, ad esempio, un “dépliant, contenente regole o istruzioni di tipo sintetico e prettamente operativo. È anche questo un test – spiega Ricci – non di tipo letterario, ma che fa parte della vita quotidiana di qualsiasi adulto”.
ALLE MEDIE RISULTATI VIA INTERNET - E se queste novità riguarderanno tutte le prove INVALSI, dalle elementari fino alle superiori, un cambiamento quest’anno ci sarà esclusivamente per la prova nazionale dell’esame di terza media: i dati del test del 18 giugno saranno acquisiti solo per via elettronica. Sarà “un banco di prova per il futuro”, afferma Roberto Ricci, soprattutto per i professori che vedranno in questo modo ridotto il lavoro di acquisizione dei dati da consegnare all’INVALSI.
DATE LIBERO SFOGO A QUELLO CHE PENSATE! - Roberto Ricci ha una parola anche per coloro che odiano le prove INVALSI e non ne capiscono l’utilità, soprattutto alle superiori: con loro, in autunno, sarà aperto un forum per avviare un dibattito costruttivo su questi test.
Cristina Montini