
Cosa cambia nelle scuole medie per quanto riguarda la "condotta"? Non ci sarà più il "voto" classico espresso in decimi, sostituito da un giudizio sintetico. L'obiettivo, spiega il Miur, non è quello di eliminare la valutazione sul comportamento, ma è invece quello di "dare un quadro più chiaro e completo sulla relazione che ciascuna studentessa o ciascuno studente hanno con gli altri e con l’ambiente scolastico".
La condotta non è solo un numero
La nuova valutazione vuole avvicinare scuole e famiglie, responsabilizzando di più entrambi i mondi. "Il comportamento, infatti, anche a causa della votazione numerica, è stato spesso confuso e semplificato in passato con la ‘condotta’, ma racchiude in sé altri elementi" spiega il Miur. "Riguarda, infatti, gli aspetti della vita sociale, il rispetto delle regole, dei compagni, degli adulti, degli ambienti, e, più in generale, le competenze sociali e di cittadinanza. La valutazione espressa con un giudizio sintetico consentirà di predisporre al meglio, d’ora in poi, sia da parte delle scuole che delle famiglie, le forme di accompagnamento necessarie per migliorare la vita scolastica e il processo di apprendimento delle ragazze e dei ragazzi".
Se ti comporti male puoi essere bocciato
Il Miur è fermo nel precisare che le nuove norme non indeboliscono la lotta a bullismo e cyberbullismo, né dà il via libera a cattivi comportamenti a scuola. Questo perché "resta in vigore, come specificano sia il decreto legislativo approvato ad aprile che la circolare emanata martedì scorso, la possibilità di non ammettere alla classe successiva o all’Esame finale coloro a cui sono state irrogate sanzioni disciplinari (articolo 2, comma 5, del decreto legislativo numero 62 del 2017, che richiama quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti)". Tradotto in "studentese": chi si comporta male tanto da meritarsi una sanzione disciplinare che lo escluda dagli scrutini, può essere bocciato come chi in precedenza si beccava un 5 in condotta.
Contro il bullismo e cyberbullismo
La lotta a bullismo e cyberbullismo quindi rimane una priorità, ma cambiano le logiche: non si lega più "al solo momento di assegnazione del voto o della valutazione finale", ma cerca di dare spazio a una "progettazione più ampia". La novità sarebbe coerente con l'attuazione della legge sulla prevenzione e il contrasto del cyberbullismo che istituisce, per la prima volta, la figura del referente di istituto, impegna gli Uffici Scolastici territoriali e le scuole a promuovere progetti e attività su questi temi.