Anna Rainoldi
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Concetti Chiave

  • La fissione nucleare è un processo che spezza il nucleo di atomi fissili in due nuclei più leggeri, liberando energia.
  • Questa reazione a catena, innescata da neutroni, può essere controllata e utilizzata nelle centrali nucleari.
  • L'uranio 235 è il principale combustibile fissile utilizzato, ma richiede arricchimento per aumentare la sua concentrazione.
  • Nei reattori autofertilizzanti, si produce non solo energia, ma anche nuovo combustibile nucleare come il Plutonio.
  • L'uranio 235 costituisce una piccola percentuale dell'uranio naturale e richiede complesse operazioni di arricchimento.

La fissione o scissione nucleare consiste nella disintegrazione dell'atomo di alcuni elementi, detti fissili, per mezzo di piccolissime particelle (neutroni) che lo colpiscono, spezzandolo in due nuclei più leggeri. I prodotti della scissione hanno un massa più piccola di quella del nucleo originale: ciò significa che , durante il processo, una parte della materia si è trasformata in energia.

Indice

  1. Reazione a catena e controllo
  2. Reattori autofertilizzanti e Plutonio

Reazione a catena e controllo

Se la quantità di materia è sufficiente, durante la fissione si liberano latri neuroni capaci, a loro volta, di colpire nuovi nuclei, e così via: si innesta, così, una reazione a catena che può essere tenuta sotto controllo. L'elemento fissile nelle centrali è l'Uranio 235, che è presente in natura, sulla Terra, solo in piccole percentuali, pari circa al 7 per mille dell'uranio naturale, l'Uranio 238. L'uranio deve essere perciò "arricchito" con complesse operazioni, in modo che la percentuale di Uranio 235 raggiunga livelli tra il 2 e il 5 per cento. L'Uranio 235 costituisce il combustibile che, introdotto nei reattori, svilupperà, per mezzo della fissione nucleare, una notevole quantità di energia.

Reattori autofertilizzanti e Plutonio

Nei reattori di ultima generazione, detti autofertilizzanti, si riesce non solo a produrre energia, ma anche nuovo combustibile nucleare. Durante la fissione si ottiene, infatti, un materiale fissile non presente in natura: il Plutonio.

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