Concetti Chiave
- Il tiro con l'arco ha origini antiche, risalenti a 30.000 anni fa, e ha avuto un ruolo militare fino al Medioevo, specialmente in Inghilterra.
- Nel XX secolo, il tiro con l'arco è diventato una disciplina sportiva, riapparendo alle Olimpiadi nel 1972 grazie alla standardizzazione delle regole da parte della Fédération Internationale de Tir à l’Arc.
- In Italia, la Federazione Italiana Tiro con l'Arco (Fitarco) è stata fondata nel 1961, con arcieri di spicco come Michele Frangilli e Natalia Valeeva.
- Le gare prevedono il lancio di frecce verso bersagli a distanze predeterminate, con l'obiettivo di avvicinarsi il più possibile al centro del bersaglio.
- Il tiro con l'arco richiede una notevole capacità di concentrazione e mira, unitamente a un controllo del corpo e della respirazione.
L’invenzione dell’arco si perde nella notte dei tempi: i primi graffiti raffiguranti scene di caccia con arco e frecce risalgono a 30.000 anni fa.
La figura dell’arciere fece poi il suo ingresso trionfale nella storia militare più di 2.000 anni prima di Cristo, in Babilonia. L’abilità con l’arco era strettamente legata all’esercizio del potere: i faraoni egizi e gli imperatori romani davano dimostrazione delle loro capacità con prove di mira con l’arco, e nell’antica Grecia si disputavano vere e proprie gare.
Fino alla fine del Medioevo rimarrà una pura necessità bellica, a uso e consumo della casta dei guerrieri. La culla del moderno tiro con l’arco fu l’Inghilterra: a seguito del successo nella battaglia di Crecy (1336), ottenuta grazie agli arcieri, i re inglesi imposero per decreto a tutti i sudditi maschi di praticare gare di tiro con l’arco ogni domenica e durante le feste.
I primi bersagli erano costituiti dai coperchi delle botti di legno, antesignani degli attuali bersagli circolari; altre tipologie di bersaglio erano i pupazzi di pezza impagliati, di diverse fogge e dimensioni, somiglianti ad animali. Con l’avvento delle armi da fuoco, nel XVI secolo l’arco perse la sua importanza militare, ma continuò ad avere grande successo come gioco.
Nel ‘700 nacque la Royal Toxopholite Society (dal 1844 Grand National Archery Association), che organizzò i primi campionati nazionali inglesi.
L’arco nel XX secolo
Il tiro con l’arco si diffuse come disciplina sportiva nel corso del XX secolo: nel 1900 esordì tra le gare olimpiche ufficiali nella seconda edizione dei Giochi, ma dal 1920 ne venne escluso perché le modalità in cui era praticato nel mondo risultavano troppo difformi. Al fine di standardizzare le regole, nel 1931 venne creato un organismo sovranazionale: la Fédération Internationale de Tir à l’Arc (Fita), che organizzò i primi mondiali. Solo nel 1972, a seguito dell’affiliazione di un numero sufficiente di organismi nazionali alla Fita, il tiro con l’arco venne riammesso alle Olimpiadi.
Il tiro con l’arco in Italia
Una prima associazione nazionale di tiro con l’arco in Italia nacque negli anni Venti con il nome di Unione Arcieri Italiani, ma l’attuale Federazione Italiana Tiro con l’Arco (Fitarco) venne fondata nel 1961.
Il migliore arciere italiano è Michele Frangilli, componente della squadra azzurra che si è aggiudicata il bronzo alle Olimpiadi di Atlanta(1996) e l’argento a quelle di Sydney (2000); Frangilli in questi anni ha spesso guidato la classifica mondiale di questa disciplina. Tra le donne spicca il nome di Natalia Valeeva, che è attualmente tra le migliori interpreti dell’arco nel mondo.
Regole: Scopo delle gare di tiro con l’arco
Il fine dei partecipanti è quello di scagliare un certo numero di frecce contro bersagli posti a distanze determinate, cercando di indirizzarle il più possibile vicine al centro.
Nel corso della gara i bersagli vengono posizionati a quattro distanze prefissate, partendo da quella più lontana e finendo con la più vicina. Queste distanze per gli uomini sono: 90, 70, 50 e 30 metri; per le donne: 70, 60, 50 e 30 m.
I concorrenti
I praticanti del tiro con l’arco sono detti arcieri; questi disputano solitamente gare individuali, ma esistono anche competizioni a squadre composte da tre arcieri.
Un torneo può prevedere una o due serie, nel corso di ognuna delle quali ciascun arciere deve scoccare 144 frecce: 36 per ciascuna delle quattro distanze. A ogni turno l’arciere ha 2 minuti e 30 secondi per scagliare 3 frecce, una dopo l’altra.
La gara viene vinta dall’arciere che, al termine delle prove previste, ha totalizzato il punteggio più alto; nei tornei a squadre si sommano i punti ottenuti da ciascuno dei tre concorrenti.
Il gesto tecnico
Gli arcieri, in fase di tiro, tengono la posizione eretta, senza sostegni; i piedi sono posti uno davanti e l’altro dietro la linea di tiro.
Con una mano si impugna l’arco, mentre le dita dell’altra tendono la corda e la rilasciano nel momento opportuno, per scoccare la freccia.
Ufficiali di gara
La giuria è composta da: un direttore di tiro; tre o quattro aiutanti del direttore; un giudice per l’assegnazione dei punti; un segnapunti per ogni bersaglio; cinque componenti la commissione tecnica.
Caratteristiche dell’arciere
Il tiro con l’arco è una disciplina che necessita di una non comune capacità di concentrazione e di mira.
Per la buona riuscita di un tiro è indispensabile mantenere il corpo fermo, ma non rigido; altro ingrediente fondamentale è il ritmo della respirazione, che deve rimanere costante.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini storiche del tiro con l'arco?
- Come si è evoluto il tiro con l'arco come disciplina sportiva nel XX secolo?
- Qual è la storia del tiro con l'arco in Italia?
- Quali sono le regole principali delle gare di tiro con l'arco?
- Quali sono le caratteristiche necessarie per un buon arciere?
L'arco ha origini antichissime, con graffiti di scene di caccia risalenti a 30.000 anni fa. È stato utilizzato militarmente in Babilonia oltre 2.000 anni prima di Cristo e ha avuto un ruolo importante fino al Medioevo.
Il tiro con l'arco è diventato una disciplina sportiva nel XX secolo, esordendo alle Olimpiadi nel 1900. Dopo essere stato escluso nel 1920, è stato riammesso nel 1972 grazie alla standardizzazione delle regole da parte della Fita.
In Italia, la prima associazione nazionale è nata negli anni Venti. La Federazione Italiana Tiro con l'Arco (Fitarco) è stata fondata nel 1961. Michele Frangilli e Natalia Valeeva sono tra i migliori arcieri italiani.
I partecipanti devono scagliare frecce verso bersagli a distanze determinate, cercando di avvicinarsi al centro. Le distanze variano tra uomini e donne, e le gare possono essere individuali o a squadre.
Un buon arciere deve avere una grande capacità di concentrazione e mira, mantenere il corpo fermo ma non rigido, e avere un ritmo di respirazione costante.