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Concetti Chiave

  • L'intolleranza verso il "diverso" è un problema globale, presente in paesi ricchi e poveri, e spesso legato a interessi economici.
  • Nei paesi industrializzati, l'intolleranza si manifesta come paura degli stranieri, considerati "diversi" per eccellenza.
  • Non è possibile integrare facilmente i "diversi", ma è necessario trovare un modus vivendi duraturo con loro.
  • La presenza di immigrati, che diventano forza lavoro, è un fenomeno irreversibile e va accolto.
  • Le nuove generazioni devono essere educate alla coesistenza nella diversità, ruolo prioritario della scuola moderna.

L'intolleranza verso gli altri

Purtroppo siamo ancora molto lontani dal risolvere il problema dell'intolleranza verso chi è in qualche modo «diverso» da noi.
Oggi l'intolleranza si è definitivamente insediata in tutti i paesi, sia ricchi che poveri. Solo che nei paesi ricchi o cosiddetti industrializzati, l'intolleranza assume una dimensione particolare: paura del diverso, perciò intolleranza, a cui col tempo si aggiungono altri motivi, specialmente di interesse economico. E ciò per una corruzione semantica del termine "diverso". Si chiamano ancora "diversi" gli "altri", i poveri, gli handicappati, i "pazzi", eccetera, ma i "diversi" per eccellenza sono indicati oggi coloro che vengono a vivere con me in casa mia, extracomunitari o comunque stranieri. Non si tratta di impostare una strategia dell'integrazione, oggi inattuabile, ma di trovare un modus vivendi col "diverso" che duri nel tempo. Dobbiamo infatti convincerci — ed è la prima azione educativa da intraprendere — che la presenza di questo «diverso», l'immigrato per fame che poco a poco diventa forza di lavoro, è un fenomeno irreversibile. Ormai i "granai dei ricchi" sono stati scoperti! Ecco quindi nascere anche in mezzo a noi l'intolleranza, che si manifesta in forme crudeli e drammatiche. Bisogna impegnarsi sempre più. Bisogna avere il coraggio di chiedersi: perché questi «diversi» tra noi? Purtroppo l'attuale società degli adulti dei paesi ricchi non riesce forse nemmeno a percepire il fenomeno, semmai tende solo a emarginarlo in tanti compromessi. Occorre perciò affidarci ad un futuro, che possiamo solo sperare vicino, per una soluzione accettabile da tutti. Ma questo significa che sono le nuove' generazioni di oggi a dover essere preparate per consentire una partecipazione cosciente e decisa alla ricerca di una coesistenza nella diversità. Si manifesta così il vero ruolo, certamente quello prioritario, della scuola nel mondo moderno.

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