Concetti Chiave
- David, influenzato dalle teorie neoclassiche, adotta uno stile artistico sintetico e severo, distante dal Rococò.
- "Belisario chiede l'elemosina" racconta una storia storicamente infondata di un generale bizantino caduto in disgrazia.
- La composizione del quadro è impostata su una diagonale ascendente, con una chiara leggibilità e un forte contrasto di colori.
- Il dipinto presenta figure solide e gesti scultorei, evidenziando l'abilità di David come ritrattista nei volti di Belisario e del soldato.
- David vede l'arte come un mezzo pedagogico e morale, riflettendo su temi come la caducità della gloria e la forza morale.
Una pittura eroica e civile
Tornato in Francia nel 1781, imbevuto di suggestioni tratte dal passato e di teorie neoclassiche, David improntò le sue ricerche artistiche a uno stile sintetico e severo, lontano dagli ornamenti e dai soggetti frivoli del Rococò.
Belisario chiede l'elemosina
È di quell’anno la grande tela intitolata Belisario chiede l’elemosina. Il quadro narra un episodio, in realtà storicamente infondato, attribuito a Belisario, un celebre generale bizantino al servizio di Giustiniano: caduto in disgrazia negli ultimi anni di vita e ormai cieco, l’uomo fu riconosciuto da un suo soldato - ritratto in atteggiamento di evidente stupore, a sinistra - mentre chiedeva l’elemosina.
Per David l’arte doveva svolgere un ruolo pedagogico e morale: anche la vicenda di Belisario va letta in questo senso, come una meditazione offerta sulla caducità della gloria, sull'ineluttabilità della vecchiaia e sulla necessità di conservare forza morale anche nelle avversità.