Concetti Chiave
- Il rapporto tra uomo e natura è visto come un'interazione con risorse naturali limitate, fondamentali per la produzione.
- L'aumento della popolazione e del consumo potrebbe esaurire risorse naturali essenziali, influenzando la produzione globale.
- Il rapporto del MIT degli anni '70 prevedeva un possibile collasso dello sviluppo entro il 2010 a causa dell'esaurimento delle risorse.
- Critiche al rapporto del MIT evidenziavano la sottovalutazione delle variabili sociali, politiche e tecnologiche.
- Il rapporto successivo, "Oltre i limiti dello sviluppo", indica che il collasso non è inevitabile e dipende dalle scelte umane future.
Le tesi pessimistiche - Collasso demografico e produttivo
Un primo modo di analizzare il rapporto tra uomo e natura è di vedere l'ambiente come una sorta di magazzino naturale dal quale gli uomini traggono gli elementi di partenza per la loro attività produttiva: le materie prime, le fonti di energia, i sistemi biologici. Ora, tranne elementi quali l'aria, l'energia proveniente dal sole ecc, le risorse naturali sono presenti sul pianeta in quantità limitata e non sono riproducibili.
Questo fatto comporta l'esistenza di un limite alle possibilità di produzione e di consumo della società. Finché gli uomini presenti, sul pianeta sono pochi e il livello dei consumi è contenuto, questo limite resta lontano e risulta quindi irrilevante rispetto alle scelte da compiere. L'incremento demografico e l'aumento del consumo (e del prodotto) procapite possono arrivare a esaurire almeno alcuni degli elementi normali necessari alla produzione. All'inizio degli anni settanta, un gruppo di lavoro del Mit preparò un rapporto intitolato I limiti dello sviluppo, che prevedeva una possibile fine dello sviluppo intorno all'anno 2010 a causa dell'esaurimento delle risorse naturali. Lo studio analizzava il futuro andamento di cinque variabili (popolazione, formazione di capitale, risorse naturali, produzione di alimenti, inquinamento) e delle loro relazioni, ipotizzando uno sviluppo nel tempo in continuità con le tendenze manifestatesi fino a quel momento. Il rapporto del Mit, con il suo estremo pessimismo, suscitò un dibattito molto acceso e a esso furono mosse numerose critiche. Soprattutto si osservava che le variabili materiali ed economiche venivano considerate come un dato oggettivo , mentre venivano trascurate le variabili sociali, politiche e tecnologiche, le quali avrebbero potuto modificare notevolmente le tendenze e i risultati. Vent'anni dopo, gli autori del rapporto hanno ripetuto la simulazione. Il titolo del rapporto è Oltre i limiti dello sviluppo,a indicare che l'umanità ha già oltrepassato la soglia che porta al collasso demografico e produttivo. Si sottolinea però come questo esito non sia inevitabile, ma dipenda dalle scelte che I'umanità vorrà compiere.Domande da interrogazione
- Qual è il concetto principale del rapporto "I limiti dello sviluppo" del Mit?
- Quali critiche sono state mosse al rapporto del Mit?
- Cosa indica il titolo del rapporto "Oltre i limiti dello sviluppo"?
Il rapporto "I limiti dello sviluppo" del Mit prevede una possibile fine dello sviluppo intorno all'anno 2010 a causa dell'esaurimento delle risorse naturali, analizzando variabili come popolazione, risorse naturali e inquinamento.
Le critiche principali al rapporto del Mit riguardavano il fatto che considerava le variabili materiali ed economiche come dati oggettivi, trascurando le variabili sociali, politiche e tecnologiche che avrebbero potuto modificare le tendenze.
Il titolo "Oltre i limiti dello sviluppo" indica che l'umanità ha già oltrepassato la soglia che porta al collasso demografico e produttivo, ma sottolinea che questo esito non è inevitabile e dipende dalle scelte future dell'umanità.