Elisa P.
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Concetti Chiave

  • Le teorie economiche settecentesche furono trasformate radicalmente dalle nuove correnti culturali dell'epoca.
  • Il mercantilismo, centrato sul commercio estero e le industrie di lusso, fu protetto da sistemi doganali.
  • Le critiche illuministe evidenziarono le debolezze del mercantilismo, portando al suo abbandono.
  • La fisiocrazia, sostenuta da Quesnay, affermava il ruolo centrale dell'agricoltura nell'economia.
  • Per la fisiocrazia, era essenziale rimuovere vincoli come tariffe doganali e privilegi feudali per favorire la crescita agricola.
LE TEORIE ECONOMICHE SETTECENTESCHE

Le trasformazioni culturali che avvenirono in Europa modificarono profondamente le teorie economiche
e ne provocarono un radicale rinnovamento.

MERCANTILISMO
teoria economica secondo la quale ciò che si trova alla BASE dell'economia è il commercio; le dottrine mercantilistiche erano:
- basate sul primato del commercio estero e delle industrie di lusso;
- Protette dal sistema doganale.

Con l'avvento delle teorie illuministe, il mercantilismo fu oggetto di critiche che ne rivelarono i punti deboli, venne quindi abbandonato e sostituito dalla teoria della fisiocrazia.

FISIOCRAZIA

E' una teoria economica che pone l'accento sull'importanza della natura. La tesi centrale di questa dottrina, sostenuta da Quesny,è che l'agricoltura è il fondamento di ogni altra attività economica, perché solo essa è in grado di produrre beni, mentre l' industria si limita a trasformarli e il commercio a distribuirli. Per favorire la crescita dell'economia, bisogna quindi incrementare la produzione agricola ed eliminare i vincoli che si opponevano a un libero sviluppo delle
forze produttive: eliminare le tariffe doganali, abolire i privilegi feudali, l'indivisibilità e l'inalienabilità
(una proprietà non poteva essere ceduta) dei patrimoni nobiliari ed ecclesiastici.

Domande e risposte