Concetti Chiave
- Le economie delle Tigri asiatiche hanno visto aumenti eccezionali del PIL tra il 1960 e il 1990, con tassi di crescita annui attorno al 6%.
- A Singapore, il reddito medio pro capite è quadruplicato tra il 1973 e il 1996, migliorando notevolmente il tenore di vita.
- Paesi come Corea del Sud e Taiwan hanno migliorato il benessere medio della popolazione di sei o sette volte rispetto agli anni Sessanta.
- Singapore ha visto un aumento significativo del tasso di occupazione e degli investimenti, con una crescita della popolazione diplomata dal 50% al 66%.
- La Cina ha emulato lo sviluppo delle altre Tigri asiatiche mantenendo alti livelli di investimento e un rapido aumento del reddito reale.
Lo straordinario sviluppo delle Tigri asiatiche
L’analisi fin qui condotta ci porta a ritenere che per far decollare le economie dei Paesi poveri è necessario promuovere il processo di investimento l'accumulazione del capitale nonché la formazione del capitale umano.
È significativa da questo punto di vista l’esperienza dei Paesi emergenti del continente asiatico che tra il 1960 e il 1990 hanno registrato tassi di incremento del Pil eccezionali.
Mentre in Europa, in quegli stessi anni, il reddito pro capite raddoppiava, con un tasso di incremento medio che si aggirava attorno al 2%, a Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud il tasso di crescita medio annuo del Pil si attestava attorno al 6%.
A Singapore, per esempio, tra il 1973 e il 1996, il reddito medio pro capite è quadruplicato, migliorando significativamente il tenore di vita della popolazione nell’arco di una
sola generazione. Per capire la straordinaria portata di questo processo basti pensare che Paesi come la Corea del Sud o Taiwan, che negli anni Sessanta possedevano standard di vita simili a quelli dei Ghana e del Mozambico, oggi hanno migliorato il benessere medio della popolazione di sei o sette volte, mentre nei Paesi africani il livello del reddito per abitante è rimasto sostanzialmente invariato (quando non è addirittura diminuito). D’altronde, tra il 1966 e il 1990 Singapore ha visto il numero dei propri occupati crescere dal 27% al 51% della popolazione, gli investimenti salire dall’i 1% al 40% del Pii e la percentuale della popolazione in possesso del diploma di scuola secondaria passare dal 50% al 66% dei totale. Anche la Cina, negli ultimi vent’anni, ha avviato un processo di sviluppo simile a quello degli altri Paesi dell’Asia, mantenendo una quota degli investimenti tra il 56% e il 66% del Pii e riuscendo così a portare il tasso di crescita del reddito in termini reali a valori compresi tra il 5% e il 15%.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i fattori chiave che hanno contribuito allo sviluppo economico delle Tigri asiatiche?
- Come si è confrontato il tasso di crescita economica delle Tigri asiatiche con quello dell'Europa nello stesso periodo?
- Quali cambiamenti significativi si sono verificati a Singapore tra il 1966 e il 1990?
I fattori chiave includono l'investimento nell'accumulazione del capitale e la formazione del capitale umano, che hanno portato a tassi di crescita del Pil eccezionali tra il 1960 e il 1990.
Mentre in Europa il reddito pro capite raddoppiava con un tasso di incremento medio del 2%, le Tigri asiatiche come Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud registravano un tasso di crescita medio annuo del Pil attorno al 6%.
A Singapore, il numero degli occupati è cresciuto dal 27% al 51% della popolazione, gli investimenti sono saliti dall'11% al 40% del Pil, e la percentuale della popolazione con diploma di scuola secondaria è aumentata dal 50% al 66%.