Concetti Chiave
- Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, stabiliti nel 2015, mirano a garantire un futuro migliore entro il 2030 coinvolgendo vari settori della società.
- L'Agenda 2030 include 17 obiettivi e 139 traguardi per promuovere il progresso economico, sociale e tecnologico in armonia con la natura.
- Le imprese si concentrano principalmente su tre obiettivi: lavoro dignitoso e crescita economica (numero 8), parità di genere (numero 5) e salute e benessere (numero 3).
- L'obiettivo numero 8 mira a promuovere una crescita economica sostenuta e un lavoro dignitoso per tutti, nonostante le sfide persistenti come il lavoro minorile e la schiavitù.
- L'obiettivo numero 5 si concentra sull'uguaglianza di genere, evidenziando disparità nella partecipazione alla forza lavoro e nei salari tra uomini e donne.
Obiettivi di sviluppo sostenibile
Le Nazioni Unite durante l’Assemblea generale tenutasi il 25 settembre 2015 hanno stabilito gli obiettivi di sviluppo sostenibile, conosciuti come SDG (acronimo utilizzato per Sustainable Development Goals, tradoto in italiano con obiettivo per lo sviluppo sostenibile), da raggiungere entro il 2030 per assicurare un futuro mi¬gliore e più sostenibile.Questi obiettivi possono essere applicati a tutti i settori, non solo a quello economico, poiché tutti possono apportare benefici a tali cause come imprese, cittadini, settore pubblico, ONG, università, centri di ricerca, operatori dell’informazione e della cultura. Questi obiettivi sono noti anche come Agenda 2030.
Quest'ultima è un documento redatto dalle Nazioni Unite con cui vengono programmati oltre ai diciasette obiettivi anchecentotrentanove traguardi per il 2030 per assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di una vita prospera e appagante e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura, definendolo “un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”.
Le imprese che stanno aderendo a questo programma, si stanno focalizzando principalmente sul raggiungimento di tre obiettivi.
Il primo è il numero 8, riguardante il lavoro dignitoso e la crescita economica; esso consiste nella promozione di una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. Il tasso di disoccupazione globale è diminuito, ma ci sono ancora centocinquantadue milioni di bambini sfruttati con il lavoro minorile e circa quaranta milioni di vittime ridotte a schiavitù.
Il secondo è il numero 5, riguardante la parità di genere; esso consiste nel raggiungere l'uguaglianza di genere e dare potere a tutte le donne e le ragazze. A livello globale solo il 63% delle donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni costituisce la forza lavoro, mentre per gli uomini nella stessa fascia di età la percentuale è del 94%. Inoltre, con lo stesso lavoro le donne guadagnano circa il 20% in meno rispetto agli uomini.
Il terzo è il numero 3, riguardante la salute e il benessere; esso consiste nell'assicurare una vita sana e nel promuovere il benessere per tutti a tutte le età. Il 78% delle imprese dichiara di avere un impatto positivo su questo obiettivo e sono sempre più (fino al 93%) le aziende che hanno sviluppato politiche e programmi che tengono conto della salute e della sicurezza sul posto di lavoro dei propri dipendenti.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli obiettivi principali delle imprese che aderiscono all'Agenda 2030?
- Qual è la situazione attuale riguardo al lavoro minorile e alla schiavitù secondo l'Agenda 2030?
- Quali sono le disparità di genere evidenziate nel documento delle Nazioni Unite?
Le imprese si concentrano principalmente su tre obiettivi: il numero 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), il numero 5 (parità di genere) e il numero 3 (salute e benessere).
Nonostante la diminuzione del tasso di disoccupazione globale, ci sono ancora 152 milioni di bambini sfruttati con il lavoro minorile e circa 40 milioni di vittime ridotte a schiavitù.
A livello globale, solo il 63% delle donne tra i 25 e i 54 anni fa parte della forza lavoro rispetto al 94% degli uomini, e le donne guadagnano circa il 20% in meno rispetto agli uomini per lo stesso lavoro.