Concetti Chiave
- I costi complessivi dell'inquinamento includono il deterioramento delle risorse e i costi per mitigare i danni.
- I sistemi di contabilità nazionale attuali considerano i costi dell'inquinamento come contributi positivi al Pil.
- Esistono spese significative, come quelle ospedaliere e di riduzione delle emissioni, che aumentano il Pil ma riflettono danni ambientali.
- Rivedere il concetto di Pil includendo i costi ambientali può evidenziare lo sfruttamento ambientale dei sistemi economici.
- I danni climatici rappresentano una percentuale significativa del Pil, variando tra Paesi sviluppati e sottosviluppati.
Un Pil verde
L’insieme di problemi globali e locali apre, da un punto di vista più strettamente economico, il tema dei costi complessivi dell’inquinamento. Tali costi devono essere ravvisati, rispetto al consumo, nel deterioramento e nella riduzione di valore delle risorse disponibili, e rispetto ai costi vivi associati, negli interventi di riduzione dei danni provocati.
Gli attuali sistemi di contabilità nazionale, peraltro, considerano i costi derivanti dall’inquinamento con segno positivo.
La considerazione esplicita dei costi legati al deprezzamento dello stock di risorse ambientali deve invece portare a una revisione del concetto di ‘prodotto interno”, che deve essere va-
lutato al netto di queste grandezze. Così, per esempio, è stato stimato che i danni dovuti alle variazioni climatiche si aggirano attorno all’ 1,5% del Pil nei Paesi sviluppati e a un valore compreso tra il 2 e il 9% nei Paesi sottosviluppati, mentre il costo degli interventi correttivi dell’inquinamento è intorno al 2,5% del Pil. Tenendo conto di tali detrazioni, il valore del Pil risulterebbe ridotto in misura considerevole, mostrando fino a che punto i nostri sistemi economici generino uno sfruttamento dell’ambiente.