Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il ciclo di vita di un prodotto tecnologico si sviluppa attraverso tre fasi: innovazione, maturità e standardizzazione.
  • Nella fase di innovazione, il prodotto è costoso e prodotto in piccole quantità con un target di mercato ristretto, generando alti profitti per via del monopolio tecnologico.
  • Durante la maturità, il prodotto viene prodotto in massa e esportato in nuovi mercati, con un primo decentramento della produzione verso paesi industrializzati.
  • Nella standardizzazione, la produzione si sposta verso paesi con costi più bassi, portando a flussi di esportazione inversi verso il paese originario.
  • Le multinazionali guidano il ciclo di vita, grazie alla loro capacità di finanziare la ricerca e sviluppare strategie di diffusione globale.

Quando un prodotto passa da un lancio su scala nazionale ad un lancio su scala mondiale, la diffusione dell’innovazione tecnologica attraversa tre fasi – innovazione, maturità e standardizzazione – che insieme costituiscono il ciclo di vita del prodotto.

Innovazione - Inizialmente il prodotto ha un carattere innovativo; alle sue spalle esistono numerose ricerche e sperimentazioni e viene prodotto in piccola quantità; il suo costo è piuttosto alto e il mercato di destinazione è ristretto.

Tuttavia, il monopolio della tecnologia permette all’impresa produttrice di realizzare dei profitti alti.
Maturità - Messo a punto il prodotto e il conseguente processo produttivo, si passa alla produzione di massa i cui costi sono inferiori. È in questa fase che si ha l’esportazione del prodotto verso i paesi in cui non è ancora conosciuto e ad un primo decentramento della produzione in altri paesi industrializzati.
Standardizzazione - Nella terza fase, la tecnologia produttiva è ormai consolidata per cui il produttore trova molto conveniente fabbricare il prodotto in quei paesi in cui fino ad allora Questa fase può evolvere talmente fino al punto che, per la competitività di questi paesi in termini di costo di produzione, si ha un flusso di esportazioni in senso opposto, cioè in direzione del primo paese produttore.
Alfine di poter recuperare i forti investimenti iniziali, è opportuno, a livello di convenienza, delocalizzare in paesi con caratteristiche economico-produttive differenti.
La fase di lancio di un prodotto avviene in paesi con alto sviluppo che oltre a possedere un mercato molto ricettivo, possiede tutti gli elementi (disponibilità finanziarie, servizi alle imprese, personale molto qualificato) per mettere a punto le nuove tecnologie produttive. I principali poli che generano innovazione sono gli U.S.A., il Giappone, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Gli abitanti di questi paesi hanno un reddito molto elevato che permette di collocare sul mercato il nuovo prodotto nonostante l’alto prezzo.
Nella seconda fase, vengono a mancare le condizioni di monopolio derivate dal fatto si afferma la concorrenza. Questo rende necessario un primo decentramento della produzione verso paesi con tecnologia e reddito di livello intermedio come l’Italia, oppure verso paesi che dispongono di un solido apparato industriale e quindi capaci di produzioni di massa.
Nella terza fase, sorge l’esigenza di ridurre i costi di produzione al fine di ridurre i prezzi e mantenere alta la domanda. La tecnologia impiegata è diventata ormai banale. Ecco perché si ha un ulteriore decentramento verso paesi di bassa tecnologia come i NIC (newly industrialized country) asiatici o dell’America latina. Questa delocalizzazione contribuisce allo sviluppo industriale di tali paesi che tendono a specializzarsi in produzioni avanzate ormai standardizzate. Fanno eccezione le componenti elettroniche la cui produzione è delocalizzata fin dalla prima fase. I vantaggi che questi paesi offrono agli investitori sono i seguenti: presenza di capacità imprenditoriale locale, possibilità di accogliere e rielaborare stimoli innovativi provenienti dall’interno, abbondanza di manodopera qualificata, ma con bassa retribuzione.
L’intero ciclo è governato, quasi sempre, da gruppi multinazionali, gli unici che sono in gradi di disporre di ingenti capitali sia per finanziare la ricerca iniziale che per sviluppare in seguito strategia adatte locali per la diffusione dei prodotti sui mercati di consumo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le tre fasi del ciclo di vita di un prodotto tecnologico?
  2. Le tre fasi del ciclo di vita di un prodotto tecnologico sono innovazione, maturità e standardizzazione.

  3. Quali sono le caratteristiche della fase di innovazione?
  4. Nella fase di innovazione, il prodotto è innovativo, prodotto in piccola quantità, con un costo elevato e destinato a un mercato ristretto, permettendo all'impresa di realizzare alti profitti grazie al monopolio tecnologico.

  5. Cosa avviene durante la fase di maturità?
  6. Durante la fase di maturità, il prodotto viene prodotto in massa con costi inferiori, esportato verso nuovi mercati e la produzione inizia a essere decentralizzata in altri paesi industrializzati.

  7. Perché la delocalizzazione è importante nella fase di standardizzazione?
  8. La delocalizzazione nella fase di standardizzazione è importante per ridurre i costi di produzione, mantenere alta la domanda e sfruttare i vantaggi offerti dai paesi con bassa tecnologia, come manodopera qualificata a basso costo.

  9. Quali paesi sono considerati i principali poli di innovazione?
  10. I principali poli di innovazione sono gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna, grazie al loro alto sviluppo e mercato ricettivo.

Domande e risposte