Concetti Chiave
- La legge di Say afferma che l'offerta regola la domanda, suggerendo che un eccesso di offerta abbassa i prezzi e aumenta la domanda.
- I piani quinquennali erano strategie economiche che miravano all'indipendenza nazionale, regolando la produzione per evitare importazioni.
- Il collettivismo prevedeva l'abolizione della proprietà privata, trasformandola in proprietà pubblica per sostenere i piani economici statali.
- La teoria di Keynes sottolinea l'importanza di utilizzare al massimo le risorse disponibili, con l'intervento dello stato per aumentare l'occupazione e la spesa.
- L'economia mista combina le idee di Keynes, con lo stato che supporta i cittadini aumentando la spesa pubblica, ma senza sostituirsi alle imprese private.
Evoluzione fra teoria di Say e Keynes
La legge economica di Say espone il fatto che l'offerta regola la domanda. Quindi se c'è un eccesso di offerta, i prezzi si abbassano e quindi la domanda aumenta, perciò se in tempi passati tutte le imprese producevano la quantità massima di beni possibile, Say pensava che intanto la domanda sarebbe variata in base all'offerta. La soluzione quindi era quella di produrre il più possibile e intanto tutto si sistemava da solo
In anni passati era utilizzata come tecnica economica di uno stato o più stati i piani quinquennali, in pratica questi consistevano nel fatto che alcuni stati che per avere un'economia più forte decidevano di regolare tutte le produzioni del loro territorio in modo da avere tutto ciò che gli serviva senza aver bisogno di importare nulla dall'estero e quindi essere indipendenti. Ma, per regolare ciò che serviva dovevano essere abbastanza organizzati e perciò decidevano cosa fare nei seguenti cinque anni in modo tale da controllare bene la loro economia. In questo periodo si sviluppò l’idea di collettivismo che si basava sull'abolizione della proprietà privata, trasformandola in proprietà pubblica in modo tale che lo stato potesse avere tutti i beni necessari e possibile per attuare i piani quinquennali previsti, infatti pianificava tutto lo stato.
In seguito ci fu la teoria di Keynes, secondo cui il problema che produceva crisi nel mercato è che le risorse che erano a disposizione non erano sfruttate al massimo, perciò lui pensava che bisognava mettere in uso queste risorse. Per fare questo Keynes pensava che era necessario l'intervento dello stato: per esempio se lo stato decideva di aumentare l'occupazione, avrebbe dovuto aumentare gli investimenti, ovvero le spese, in modo tale da dover assumere più dipendenti che fino a prima erano disoccupati e in seguito queste persone, poiché lavoravano, avrebbero avuto soldi da spendere che quindi sarebbero serviti per assorbire l'offerta, e le imprese avrebbero prodotto di più visto che la domanda era aumentata
Si sviluppò perciò l’idea dell'economia mista, ovvero una teoria basata sulle teorie di Keynes quindi lo stato doveva aiutare i cittadini aumentando la spesa pubblica quindi gli investimenti, ma comunque, a differenza dell'economia collettivista, i cittadini dovevano fare la loro parte con le imprese private, lo stato quindi non doveva decidere per l'economia nazionale ma doveva solo coordinare e aiutare.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra la teoria di Say e quella di Keynes?
- Come funzionavano i piani quinquennali e quale ideologia li supportava?
- In che modo l'economia mista si differenzia dall'economia collettivista?
La teoria di Say sostiene che l'offerta regola la domanda, mentre Keynes ritiene che lo stato debba intervenire per sfruttare al massimo le risorse disponibili e stimolare la domanda attraverso l'aumento degli investimenti e dell'occupazione.
I piani quinquennali erano strategie economiche in cui gli stati regolavano la produzione per essere autosufficienti, basandosi sull'ideologia del collettivismo che prevedeva l'abolizione della proprietà privata a favore di quella pubblica.
L'economia mista, basata sulle teorie di Keynes, prevede che lo stato aiuti i cittadini aumentando la spesa pubblica, ma senza decidere per l'economia nazionale, lasciando spazio alle imprese private, a differenza dell'economia collettivista che pianificava tutto a livello statale.