Concetti Chiave
- Il commercio internazionale può influenzare la distribuzione del reddito, sollevando questioni su chi ne beneficia realmente.
- Le barriere commerciali esistono per proteggere la competitività e gli interessi economici di vari paesi e gruppi di potere.
- Secondo l'ipotesi di Heckscher-Ohlin, i prezzi dei fattori produttivi come salari e profitti tendono a convergere tra paesi coinvolti nel commercio.
- I paesi con abbondanza di lavoro o capitale si specializzano in settori che sfruttano al meglio queste risorse, influenzando la domanda interna e i rendimenti.
- Il commercio internazionale dovrebbe teoricamente livellare le differenze nei salari e nei profitti tra paesi più e meno sviluppati.
Distribuzione del reddito
Le considerazioni esposte sollevano un importante quesito: se il commercio internazionale è sempre vantaggioso per tutti coloro che vi partecipano, perché mal le principali potenze economiche mondiali, Stati Uniti, Unione europea e Giappone, ma anche i Paesi meno industrializzati, pongono barriere di ogni tipo al libero scambio? Per rispondere a questa domanda dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle conseguenze del commercio internazionale che riguardano la distribuzione del reddito, la competitività di ogni Paese e gli interessi economici di
di gruppi di potere organizzati.
Per quanto riguarda il terna della distribuzione del reddito va rilevato che, se gli scambi si sviluppano a causa della diversa dotazione di fattori, secondo l'ipotesi di Heckscher-Ohlin, i prezzi dei fattori produttivi (salari e profitti) dei diversi Paesi dovrebbero tendere a convergere.
Ciò è del tutto logico, poiché il Paese più ricco di lavoro si specializzerà nella produzione di beni che richiedono principalmente manodopera, e viceversa per il capitale. In tal modo, però, la domanda di lavoro aumenterà, facendo crescere i salari, laddove prima essi erano bassi, a causa della relativa abbondanza. Per contro, nel Paese in cui è maggiore la dotazione di capitale, la più elevata domanda di beni capital intensive stimolata dal commercio internazionale e dalla specializzazione produttiva farà salire la domanda di capitale e perciò i profitti. Il commercio internazionale determina così una tendenza a eguagliare i rendimenti dei fattori. Ciò è quanto dovrebbe accadere, per esempio, tra Paesi come gli Stati Uniti e il Messico, da un lato, o l'Unione europea ei Paesi dell'Europa dell'Est, dall'altro: i salari dovrebbero crescere in Messico o nell'Est, tendendo a raggiungere i valori statunitensi ed europei, e viceversa per il capitale.