Concetti Chiave
- Le coperture a falda devono garantire un regolare deflusso delle acque piovane per evitare problemi strutturali agli edifici.
- La soluzione a due falde, o "tetto a capanna", è popolare per la sua linea di colmo centrale e la simmetria estetica.
- Disposizioni a più falde richiedono uno studio geometrico accurato per mantenere uniformità nella pendenza e definire correttamente linee di compluvio e displuvio.
- I tetti a mansarda, con falde di diversa inclinazione, permettono di sfruttare gli spazi sottotetto come ambienti abitabili.
- L'architetto J. Hardouin Mansard ha introdotto a Parigi nel 1600 il tetto a mansarda, che offre vantaggi spaziali e funzionali.
Copertura a falda
Le falde devono essere progettate e conformate in modo da assicurare un perfetto e regolare deflusso delle acque piovane. La più semplice disposizione è naturalmente ad una sola falda, ma anche se è qualche volta impiegata, tale soluzione raramente è soddisfacente da un punto di vista estetico, data la differenza considerevole di altezza che vengono ad assumere le pareti opposte dell'edificio in relazione alla pendenza della copertura.
E' invece molto usata la disposizione a due falde (il cosiddetto "tetto a capanna") caratterizzato da una linea di colmo centrale sulla copertura e due linee di gronda parallele ed opposte a questa. Nella disposizione a più falde, usata sovente per edifici costituiti planimetricamente da superfici composte, particolare importanza riveste lo studio geometrico della copertura procedendo dagli angoli a mezzo di bisettrici, perché tutte le falde devono avere la medesima pendenza, ed individuano le linee di compluvio, cioè le rette di incontro delle superfici interne e formanti angolo rientrante, le linee di displuvio, cioè le rette d’incontro delle superfici esterne e formanti angolo sporgente, la linea di colmo e quella di gronda. In speciali condizioni ambientali e tradizionali si usano costruire anche tetti le cui falde, invece che risultare formate ciascuna di un unico piano inclinato, sono costituite da due piani con differente inclinazione, di solito l'una molto più forte dell'altra. Tale tipo di tetto, prende il nome di mansarda, dall'architetto J. Hardouin Mansard che per primo lo adoperò a Parigi verso la metà del 1600. Con tale tipo di copertura gli ambienti di sottotetto vengono ad essere utilizzati come abitabili ed i locali che se ne ricavano hanno pareti e soffitti piani, in quanto all'altezza di cui si incontrano le falde a diversa inclinazione, è eseguita una solita impalcatura, poi controsoffittata.