Concetti Chiave
- La serrata è il principale strumento giuridico utilizzato dalle imprese per contrastare le azioni collettive dei lavoratori.
- Ci sono incertezze nel diritto dell'Unione europea riguardo all'equilibrio tra tutela della concorrenza e diritto allo sciopero.
- Sentenze europee del 2007 hanno stabilito che la libertà economica di impresa prevale sul diritto di sciopero.
- Il Codice penale fascista del 1930 includeva norme che classificavano lo sciopero come reato, alcune poi dichiarate incostituzionali.
- Il diritto di sciopero è stato interpretato in diversi modi, variando da un diritto pubblicistico a un diritto fondamentale della persona.
Indice
Metodi di risposta delle imprese
Il principale metodo che le imprese tendono ad adottare per rispondere alle azioni collettive promosse dai lavoratori è la serrata. Si tratta di uno strumento giuridico con il quale l’impresa tenta di reagire alle azioni collettive, contrapponendosi quindi alle iniziative di sciopero. Nel diritto dell’Unione europea non è stata ancora individuata la linea di confine fra la tutela della concorrenza e il riconoscimento del diritto al conflitto in ambito lavoristico. Una serie di sentenze emesse dagli organi giuridici europei nel 2007 ha chiaramente declinato il diritto di sciopero come recessivo dinanzi alla libertà economica di impresa, considerata dunque prevalente.
Norme fasciste e sciopero
Nel 1930 il Codice penale fascista ha previsto una serie di norme che reprimono lo sciopero come reato. In particolare, il regime penale fascista ha previsto un cospicuo numero di norme volte a penalizzare lo sciopero (artt. 502-508). Sulla base della loro finalità e del loro obiettivo, dunque, le suddette norme penalizzano i cosiddetti «delitti contro l’economia pubblica».
In seguito la Corte costituzionale ha dichiarato alcune di queste norme incostituzionali; altre, invece, sono state interpretate in modo da divenire costituzionalmente orientate, quindi valide ai sensi del testo costituzionale vigente.
Interpretazioni del diritto di sciopero
Nel corso del tempo, le qualificazioni e le interpretazioni del diritto di sciopero sono state molteplici: alcuni giuristi lo hanno considerato un diritto dotato di una connotazione di tipo pubblicistico; altri, invece, lo hanno ritenuto un diritto potestativo, cioè esercitato dai lavoratori per perseguire una finalità di tutela dei propri interessi professionali (obiettivo di carattere personale, non pubblico); altri ancora, infine, lo hanno declinato come diritto fondamentale della persona, poiché collegato con l’articolo 3 della Costituzione italiana. Essendo l’uguaglianza sostanziale un diritto fondamentale della persona, inalienabile allo stesso modo è il diritto di sciopero.
Domande da interrogazione
- Qual è il principale metodo adottato dalle imprese per rispondere alle azioni collettive dei lavoratori?
- Come sono state trattate le norme fasciste riguardanti lo sciopero nel tempo?
- Quali sono le diverse interpretazioni del diritto di sciopero?
Il principale metodo adottato dalle imprese è la serrata, uno strumento giuridico utilizzato per contrastare le iniziative di sciopero.
Alcune norme fasciste che penalizzavano lo sciopero sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte costituzionale, mentre altre sono state reinterpretate per essere conformi al testo costituzionale vigente.
Il diritto di sciopero è stato interpretato in vari modi: come diritto pubblicistico, come diritto potestativo per la tutela degli interessi professionali dei lavoratori, e come diritto fondamentale della persona collegato all'articolo 3 della Costituzione italiana.