Concetti Chiave
- Dante è tormentato dal desiderio di conoscere il motivo del terremoto e del grido del Gloria mentre prosegue il cammino con Virgilio.
- Stazio appare come un'ombra amichevole e si unisce ai poeti, pronto a spiegare gli eventi misteriosi del Purgatorio.
- Stazio svela che il terremoto e il canto delle anime segnano la liberazione di un'anima purificata, pronto a salire verso il cielo.
- Virgilio e Stazio discutono della prodigalità di quest'ultimo e della sua ammirazione per Virgilio, che lo ha ispirato a diventare cristiano.
- Dante, divertito dalla situazione, è trattenuto da Virgilio dal rivelare la sua identità, ma Stazio intuisce che sta parlando proprio con l'autore dell'Eneide.
L'incontro con Stazio
Il voler conoscere il motivo del terremoto e del grido del Gloria tormenta Dante, che, pensieroso, segue Virgilio, spinto dalla fretta di continuare il cammino.Ad un tratto, alle spalle dei poeti arriva un'ombra.Il suo saluto amichevole rivela la sua presenza:si tratta di Stazio, destinato a spegnere in Dante la sete di sapere. Dopo avergli restituito il saluto, Virgilio denuncia l'eterna privazione, che lo relega nel Limbo. Allo stupore di Stazio, Virgilio spiega quale delicato compito di guida egli stia svolgendo, scelto dalla pietà celeste per aiutare Dante.Chiede anche perchè il monte abbia tremato e gli spiriti abbiano gridato il Gloria.Stazio spiega allora che tutto avviene perchè stabilito da Dio.La montagna del Purgatorio non risente più dei fenomeni naturali, e il terremoto, indica solo che un'anima ha sentito il desiderio di salire, percè ha completato la purificazione. Proprio chi sta parlando ha sentito dopo cinquecento anni, il desiderio di avviarsi verso il cielo.Il terremoto e l'inno delle anime erano proprio il segno dell'avvenuta liberazione.Virgilio chiede all'ombra di rivelare la sua identità e il motivo per cui sia rimasta così a lungo fra gli avari.Stazio allora, dopo aver detto che ha espiato il vizio opposto all'avarizia, ovvero la prodigalità, parla della sua fama di poeta, e della sua esistenza ai tempi di Tito. Parla dei suoi due poemi scritti, ispirati dall'Eneide.Grazie a Virgilio, infatti, egli fu cristiano e gli resta il rammarico di non averlo potuto conoscere.Per questo aggiunge che, anche adesso sarebbe disposto a restare ancora un anno in Purgatorio, pur di soddisfare questo desiderio.A queste parole Dante è colto da un attimo di riso e vorrebbe rivelare l'identità della sua guida, ma Virgilio gli fa cenno di non parlare. Stazio, però, che ha visto il sorriso e l'imbarazzo di Dante, gliene chiede il motivo, e capisce di trovarsi davanti proprio l'autore dell'Eneide.Allora si inchina per abracciare i piedi del poeta, senza ricordarsi che l'abbraccio tra le ombre è impossibile.
Domande da interrogazione
- Qual è il motivo del terremoto e del grido del Gloria nel Purgatorio?
- Chi è l'ombra che si unisce a Dante e Virgilio, e qual è il suo legame con Virgilio?
- Perché Stazio è rimasto così a lungo tra gli avari, e quale vizio ha espiato?
Stazio spiega che il terremoto e il grido del Gloria avvengono perché un'anima ha completato la purificazione e desidera salire al cielo, come stabilito da Dio.
L'ombra è Stazio, un poeta che si è ispirato all'Eneide di Virgilio. Grazie a Virgilio, Stazio è diventato cristiano e prova rammarico per non averlo conosciuto di persona.
Stazio è rimasto tra gli avari perché ha espiato il vizio opposto, la prodigalità. Ha vissuto ai tempi di Tito e ha scritto due poemi ispirati dall'Eneide.