silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • Dante usa una metafora di un vincitore della Zara per descrivere la difficoltà di liberarsi dalla ressa di anime penitenti nel Purgatorio.
  • Le anime chiedono a Dante di dire ai loro cari di pregare per loro, sperando di accelerare il loro purgarsi.
  • Nell'antipurgatorio, Dante e Virgilio incontrano Sordello da Goito, un famoso trovatore del XIII secolo, che si abbraccia con Virgilio scoprendo la comune origine mantovana.
  • Dante esprime un'invettiva politica lamentando la mancanza di un imperatore in Italia e critica la negligenza degli imperatori germanici e della Chiesa.
  • Il canto riflette un sentimento quasi patriottico, con un forte amore per l'Italia e un rammarico per le sue divisioni e la mancanza di una guida forte.

Indice

  1. Dante tra le anime penitenti
  2. Incontro con Sordello da Goito
  3. Invettiva politica di Dante

Dante tra le anime penitenti

Dante si paragona ad un vincitore della Zara, per quanto fatichi a liberarsi dalla ressa delle anime desiderose di qualche favore, così le anime penitenti del purgatorio chiedono a Dante di dire ai loro parenti di pregare affinché possano purgarsi, con queste promesse Dante riesce a svincolarsi dalla mischia per proseguire il cammino.

Nella mischia incontra Benincasa da Laterina, Guccio dè Tarlati, Pierre de Brosse, etc...

Incontro con Sordello da Goito

Dante e Virgilio si incamminano per l'antipurgatorio e qui vi incontrano Sordello da Goito Mantovano, trovatore del secolo XIII, fu poeta di gran nome, specialmente per le sue poesie d'argomento politico e civile. Quando Virgilio chiede informazione per la via da percorrere, Sordello non risponde ma chiede subito di che paese fossero e quando scopre che Virgilio è Mantovano si abbracciano.

Invettiva politica di Dante

Dante fa un'invettiva politica, parla dell'Italia che non ha un imperatore, coglie l'occasione per deplorare appassionatamente la condizione dell'Italia, divisa da lotte intestine e per rimproverare gli imperatori germanici (Alberto d'Austria) che l'hanno trascurata. Rimprovera anche la chiesa che quasi mai si occupa di cose strettamente religiose e molto spesso vorrebbe acquistare anche il potere temporale.

Canto politico, quasi patriottico, non proprio, si avverte l'amore per la propria città da parte di Virgilio e di Sordello, ed il rammaricarsi di Dante della divisione dell'italia e dell'essere assoggettata a governi arbitrari e senza un "nocchiero" un pilota, un Monarca.

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