refranco
Habilis
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nella terza cantica del Paradiso, gli spiriti celesti scendono verso Dante per manifestare l'ordinamento morale del paradiso, a differenza delle altre cantiche dove era Dante a farsi incontro alle anime.
  • Il Paradiso, come gli altri regni, presenta una struttura gerarchica con anime disposte in tre gruppi principali: spiriti mondani, attivi e contemplativi, che riflettono la salita verso la perfezione.
  • Dante attraversa i primi sette cieli, da Luna a Saturno, dove incontra diverse anime, ciascuna appartenente a categorie specifiche, e riceve la profezia di esilio e gloria poetica dal suo antenato Cacciaguida.
  • Beatrice guida Dante verso l'Empìreo, il punto più vicino a Dio, dove affronta un esame sulle virtù teologali e assiste al trionfo di Cristo e alla visione della "candida rosa" dei beati.
  • Nel climax del viaggio, san Bernardo guida Dante nella visione suprema di Dio, un'esperienza di luce e amore che trascende la poesia, completando il percorso spirituale del poeta.

Indice

  1. Incontro con gli Spiriti del Paradiso
  2. Struttura del Paradiso e Perfezione
  3. Viaggio Spirituale di Dante
  4. Esame delle Virtù Teologali
  5. Visione Finale e Grazia Divina

Incontro con gli Spiriti del Paradiso

Nella terza cantica non è più Dante a farsi incontro alle anime, ma sono gli spiriti del paradiso a scendere verso di lui attraversando i cieli.

Con il suo roteare vorticoso, il Primo mobile trasmette il moto agli otto cieli sottostanti. Alla sommità della costruzione celeste vi è l’Empìreo, sede di Dio e dei beati. Quest’ultimi eccezionalmente scendono a incontrare Dante nei vari cieli per rendere manifesto l’ordinamento morale del paradiso attraverso un criterio comprensibile alla mente umana.

Struttura del Paradiso e Perfezione

Alcuni elementi del paradiso ricordano l’architettura dei due regni precedenti. Anche qui, per esempio, le anime sono disposte in tre gruppi principali: spiriti mondani (nei primi tre cieli, i più vicini alla Terra), spiriti attivi (nei cieli del Sole, di Marte, di Giove) e spiriti contemplativi (cielo di Saturno), i più vicini a Dio. La perfezione delle anime non è per tutte la stessa: quanto più è alto il cielo in cui si mostrano a Dante tanto più esse sono perfette (anche se la beatitudine paradisiaca è assoluta e le anime sono tutte pienamente felici in Dio). Nel paradiso, dunque, si sale verso la perfezione, come accadeva scalando la montagna purgatoriale. In maniera speculare, nell’inferno i peccati erano tanto più gravi quanto più si scendeva nell’abisso.

Viaggio Spirituale di Dante

Dante viaggia adesso in spirito, non più con il corpo. Il primo cielo che attraversa, assieme a Beatrice, è quello della Luna. Esso è a sua volta circondato dal cielo di Mercurio, come questi lo è dal cielo di Venere, e così via per tutti gli altri. In ciascuno dei cieli vengono incontro al poeta le varie categorie di anime. Prima gli spiriti che mancarono ai voti (Piccarda Donati e l’imperatrice Costanza, canto III), poi quelli che operarono il bene per conseguire la gloria terrena (tra cui l’imperatore Giustiniano, canto VI), gli spiriti amanti del bene (Carlo Martello, canto VIII), gli spiriti sapienti (tra cui Francesco, canto XI, e san Domenico, nel XII), i caduti per la fede (tra loro vi è l’antenato Cacciaguida: canti XV-XVII), gli spiriti giusti e, infine, quelli contemplativi. Tocca all’avo Cacciaguida profetizzare a Dante, suo futuro nipote, ciò che lo aspetta una volta tornato sulla Terra: un destino di esilio e povertà, ma anche la gloria poetica. Quando ritornerà tra i vivi, Dante dovrà parlare chiaro e forte, affinché i versi della Commedia divengano «vital nutrimento» per tutti, umili e potenti.

Esame delle Virtù Teologali

Superati i pianeti, Beatrice sollecita il poeta pellegrino a salire per la scala di Giacobbe, che conduce al cielo delle stelle fisse, ossia gli astri che risplendono nelle notti serene. Sullo sfondo appare il trionfo di Cristo (canto XXIII). Ora Dante è chiamato a un esame: deve rispondere sulle tre virtù teologali, la fede (canto XXIV), la speranza (canto XXV) e la carità (canto XXVI). Superata l’interrogazione, potrà ascendere – sempre in spirito – ancora più in alto. Ecco il cielo nono, il Primo mobile, dove si fa incontro al poeta san Pietro, che lancia una vigorosa invettiva contro la corruzione della Chiesa di Roma. Superate le sfere celesti, si schiude a Dante lo spettacolo della «candida rosa» formata dai beati disposti ad anfiteatro sui loro seggi. Essi volgono lo sguardo a Maria, visibile tra la danza degli angeli e i loro cori rotanti. Siamo nell’Empìreo, il vero e proprio paradiso: al centro vi è Dio, che si trova in un punto di luce e contemporaneamente dovunque.

Visione Finale e Grazia Divina

Nel canto XXXI Beatrice viene sostituita da san Bernardo come guida per il poeta. Tocca dunque a lui pregare la Vergine Maria perché conceda a quel piccolo uomo la grazia suprema di “vedere” Dio. La richiesta viene esaudita e la vista di Dante penetra in un balenare che è uno e trino: affondando gli occhi in quello splendore accecante, il poeta viene colpito da una luce troppo viva e intensa. L’«alta fantasia» deve cedere, la poesia deve tacere, ma il pellegrino è ormai immerso in Dio, «l’amor che move il sole e l’altre stelle».

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo degli spiriti del paradiso nell'incontro con Dante?
  2. Nella terza cantica, sono gli spiriti del paradiso a scendere verso Dante attraverso i cieli per manifestare l'ordinamento morale del paradiso in modo comprensibile alla mente umana.

  3. Come è strutturato il paradiso secondo Dante?
  4. Il paradiso è strutturato in tre gruppi principali di anime: spiriti mondani, spiriti attivi e spiriti contemplativi, con la perfezione delle anime che aumenta man mano che si sale nei cieli.

  5. Qual è il significato del viaggio spirituale di Dante?
  6. Il viaggio spirituale di Dante, accompagnato da Beatrice, lo porta attraverso vari cieli dove incontra diverse categorie di anime, culminando in una profezia sul suo destino di esilio e gloria poetica.

  7. Cosa rappresenta l'esame delle virtù teologali per Dante?
  8. L'esame delle virtù teologali, che include fede, speranza e carità, è un passaggio cruciale per Dante, che gli permette di ascendere ulteriormente nel paradiso e affrontare la corruzione della Chiesa.

  9. Qual è la visione finale di Dante e il suo significato?
  10. La visione finale di Dante, guidato da san Bernardo, è la grazia di vedere Dio, un'esperienza di luce intensa che rappresenta l'immersione nell'amore divino che muove l'universo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community