Concetti Chiave
- Beatrice incoraggia l'espressione dei desideri per facilitare la loro realizzazione, non per aumentare la conoscenza.
- Dante esprime preoccupazione per il suo futuro, riflettendo sull'importanza di prevedere il destino per affrontarlo meglio.
- La risposta del "padre amoroso" chiarisce che gli eventi futuri, pur visibili a Dio, non sono necessariamente inevitabili.
- Viene profetizzato l'esilio di Dante da Firenze, paragonato all'esilio di Ippolito da Atene, con conseguenze amare e difficili.
- Si prevede che Dante troverà rifugio presso un potente signore lombardo, con promesse di protezione e alleanze fruttuose.
Indice
Il Desiderio di Conoscenza
Come si rivolse a Climene, per accertarsi di ciò che aveva udito contro di sé, colui che ancora rende i padri restii alle concessioni ai figli, così ero io, ed ero capito da Beatrice e della beata luce che prima aveva cambiato posizione per me. Perciò la mia donna disse: “Esprimi l’ardore del tuo desiderio, così che esso corrisponda bene ai tuoi sentimenti: non perché con le tue parole cresca il nostro sapere, ma perché ti abitui ad esprimere i tuoi desideri, così che vengano soddisfatti”.
La Risposta di Beatrice
“O mia cara radice, che ti elevi tanto che, come gli uomini mortali capiscono che un triangolo non può contenere due angoli ottusi, così conosci gli eventi terreni prima che si realizzino, guardando il punto in cui coesistono tutti i tempi (Dio); mentre mi trovavo insieme a Virgilio, sul monte che cura le anime e scendendo nel mondo infernale, mi furono rivolte parole pesanti sul mio futuro, per quanto io mi ritenga stabile contro i colpi della fortuna; per cui il mio desiderio sarebbe soddisfatto dal comprendere quale sorte mi si avvicina: poiché una freccia prevista giunge più innocua”.
Il Futuro di Dante
Così parlai io a quell'anima luminosa che prima mi aveva parlato, e, come volle Beatrice, il mio desiderio fu espresso. E non con parole oscure nelle quali i pagani si invischiavano una volta, prima che Cristo venisse ucciso, l’Agnello di Dio che toglie i peccati, ma con un discorso chiaro e con linguaggio preciso rispose quel padre amoroso, avvolto e visibile nella propria beatitudine: “Gli eventi contingenti, che non si estendono al di fuori dell’ambito del mondo materiale dell’uomo, sono tutti presenti nella mente divina, ma non per questo assumono necessità, come una nave non percorre un fiume impetuoso per il fatto di essere vista dagli occhi di qualcuno. Da lì, come dall'organo giunge all'orecchio una dolce armonia, il tuo futuro che si prepara giunge al mio sguardo. Come Ippolito, per colpa della matrigna spietata e perfida, dovette lasciare Atene, così tu dovrai abbandonare Firenze. Questo si desidera e si sta già cercando di attuare, e presto verrà effettuato da colui che pensa a ciò, là dove la sacralità si commercia tutto il giorno (a Roma). La colpa, come spesso accade, sarà attribuita a gran voce ai vinti, ma la vendetta divina sarà testimonianza della verità che la infligge.
L'Esilio e le Prove
Tu lascerai ogni cosa che hai più amato, e questo sarà il colpo che l’arco dell’esilio scaglia per primo. Tu sperimenterai come è amaro il pane straniero, e come è duro il cammino per uscire ed entrare attraverso le scale degli altri. E ciò che più ti peserà sulle spalle, sarà la compagnia malvagia e terribile con cui cadrai in questa fossa, che totalmente ingrata, sciocca e malvagia, ti si rivolerà contro; ma, poco dopo, essa avrà il volto macchiato di rosso, non tu. Il suo comportamento sarà testimonianza della sua bestialità, così che ti sarà stata cosa onorevole esserti isolato da loro.
Il Rifugio e la Speranza
Il tuo primo rifugio e albergo sarà la cortesia del potente signore lombardo che nella sua insegna porta l’aquila, che verso di te avrà un riguardo tanto benevolo che tra il dare ed il chiedere, tra voi due, verrà primo quello che tra gli altri viene per secondo. Insieme a lui conoscerai colui che, nascendo, fu così influenzato da questa stella (Marte), che le sue azioni saranno notevoli. I popoli non se ne sono ancora accorti a causa della sua giovane età, poiché da soli nove anni questi cieli hanno girato intorno a lui, ma prima che Clemente V inganni il nobile Arrigo VII, si manifesteranno già le scintille della sua virtù, nel disprezzar le ricchezze e le fatiche. E allora le sue nobili azioni diventeranno ben note, così che neppure i suoi nemici potranno evitare di parlarne. Affidati a lui ed ai suoi benefici, per opera sua sarà elevata molta gente, ricchi e poveri scambieranno le proprie condizioni, e tu porterai il segreto su di lui nella tua mente, e non lo riferirai” e disse cose incredibili anche per coloro che le vedranno direttamente. Poi aggiunse: “Figlio mio, queste sono le spiegazioni di ciò che ti fu riferito; ecco le insidie che si nascondono dietro a pochi anni. Non voglio però che tu porti odio ai tuoi concittadini, poiché la tua vita è destinata a durare oltre la punizione delle loro empietà”.
Le Rivelazioni e la Verità
Quando, tacendo, lo spirito beato mostrò di aver concluso di trattare l’argomento che io gli avevo posto appena imbastito, io, come colui che, avendo un dubbio, desidera il consiglio di chi conosce bene le cose e desidera il bene e lo ama, cominciai a dire: “Comprendo bene, padre mio, che cosa mi sta preparando il tempo futuro, per infliggermi un colpo tale che sarà più doloroso per chi più vi si lascia andare, per cui è opportuno che io mi fornisca di previdenza, così che, se mi sarà sottratto il luogo più caro, io non perda gli altri rifugi a causa dei miei versi. Giù nel mondo eternamente doloroso, e attraverso il monte dalla cui bella vetta gli occhi della mia donna mi sollevarono, e poi attraverso il cielo, di stella in stella, io ho appreso cose che, se le riferisco, a molte persone risulteranno di sapore fortemente aspro; ma se io ho timore nei confronti della verità, temo di non sopravvivere alla memoria di coloro che chiameranno antico questo tempo”. Il lume nel quale gioiva il mio spirito prezioso, che io avevo incontrato in quel cielo, si fece prima più brillante, come uno specchio d’oro colpito da un raggio di sole, poi rispose: “La coscienza offuscata da una vergognosa colpa propria o dei propri parenti, certamente sentirà sgradevoli le tue rivelazioni. Ciononostante, rimossa ogni bugia, dichiara tutto ciò che hai visto, e lascia pure che chi ha la rogna si gratti. Poiché se in un primo assaggio la tua voce sarà fastidiosa, una volta che sarà digerita lascerà un nutrimento vitale. Questo tuo grido sarà come il vento, che maggiormente colpisce le cime più alte, e ciò non è scarso motivo di onore. Perciò, in questi cieli, nel Purgatorio e nella valle dolorosa dell’Inferno, ti si sono mostrate soprattutto le anime famose, poiché il sentimento di chi ascolta non si sofferma né dà credito ad un esempio che abbia un’origine sconosciuta e nascosta, e nemmeno ad altra materia che non appaia evidente.
Domande da interrogazione
- Qual è il desiderio principale di Dante nel testo?
- Come risponde Beatrice al desiderio di Dante di conoscere il suo futuro?
- Quali eventi futuri vengono rivelati a Dante?
- Qual è il consiglio dato a Dante riguardo ai suoi concittadini e al suo esilio?
- Come viene incoraggiato Dante a trattare le rivelazioni che ha ricevuto?
Dante desidera comprendere il suo futuro e le sorti che lo attendono, poiché una freccia prevista giunge più innocua.
Beatrice incoraggia Dante a esprimere il suo desiderio, non per accrescere la conoscenza degli altri, ma per abituarsi a esprimere i suoi desideri affinché possano essere soddisfatti.
Viene rivelato a Dante che dovrà abbandonare Firenze, sperimenterà l'amarezza dell'esilio e affronterà prove difficili, ma troverà rifugio presso un potente signore lombardo.
Gli viene consigliato di non portare odio ai suoi concittadini, poiché la sua vita è destinata a durare oltre la punizione delle loro empietà.
Dante è incoraggiato a dichiarare la verità delle sue visioni, anche se inizialmente potrebbero risultare sgradevoli, poiché alla fine lasceranno un nutrimento vitale e saranno motivo di onore.