Concetti Chiave
- Nell'Inferno di Dante, le passioni terrene e l'impegno politico si riflettono in personaggi che suscitano odio o pietà, culminando nella figura tragica del conte Ugolino nel canto XXXIII.
- Il viaggio infernale inizia con Dante smarrito nella "selva" e prosegue con l'aiuto di Virgilio, attraversando la porta dell'inferno tra grida e orrori, per incontrare gli ignavi e attraversare l'Acheronte.
- Nel Limbo, Dante incontra gli "spiriti magni" dell'antichità, anime che non conobbero la redenzione ma vivono in un'attesa senza gioia, emozionandosi davanti ai poeti classici.
- Attraversando i cerchi dell'inferno, Dante incontra gli incontinenti, puniti secondo la legge del contrappasso per le loro passioni smodate, come i lussuriosi e i golosi, spesso noti fiorentini.
- Nel nono cerchio dell'inferno, Dante trova i traditori immersi nel lago ghiacciato del Cocito, con Lucifero al centro che dilania i grandi traditori come Giuda, Bruto e Cassio.
Indice
Le passioni di Dante nell'Inferno
Nell’Inferno Dante riversa tutte le proprie passioni ed esperienze di cittadino e di credente, in particolare l’impegno politico e il desiderio di salvezza spirituale. Nascono così i personaggi indimenticabili della prima cantica, incarnazioni di odio oppure di pietà, che invitano ora allo sdegno ora all’ammirazione.
La poesia si carica di crudezza e di dolore, respira tutte le violente emozioni sprigionate nell’attesa di un imminente giudizio di Dio. La lingua si spinge verso zone sempre più buie, fino al drammatico epilogo del canto XXXIII, dominato dalla tragica figura del conte Ugolino.L'inizio del viaggio infernale
L’Inferno si apre con il canto introduttivo dello smarrimento nella «selva» e degli ostacoli alla salvezza (le tre fiere): grazie all’intervento di Virgilio, che dice di essere stato inviato in soccorso di Dante da tre donne del cielo (la Madonna, santa Lucia, Beatrice), il viaggio ha inizio. Tutto il racconto si snoda molto rapidamente: superata nel canto III la porta dell’inferno si apre, tra grida e orrori, lo spettacolo della cattiveria umana punita. Dante incontra anzitutto gli ignavi, che hanno vissuto senza fare nulla di bene. Supera poi il fiume Acheronte (già presente nella tradizione pagana) sulla barca di Caronte, il primo dei mostri infernali.
Il limbo e gli incontinenti
Tramortito da un tuono, Dante riprende i sensi e si ritrova nel primo dei nove cerchi dell’abisso: il limbo. Si tratta di un luogo di immobile attesa, dove non c’è pena ma nemmeno gioia. Qui dimorano (oltre ai bambini non battezzati) i grandi uomini dell’antichità, che non conobbero la redenzione di Gesù. Dante si commuove soprattutto davanti ai poeti classici, che sperano sempre, ma senza soddisfazione, di poter vedere Dio. Gli incontinenti (cerchi II-V) Con la discesa nel secondo cerchio comincia l’inferno vero e proprio. All’ingresso vi è il giudice Minosse, che indica alle anime il luogo dove sconteranno la loro pena per l’eternità. Tra i primi dannati incontriamo gli incontinenti: sulla Terra vissero le proprie passioni in modo smodato, senza sapersi controllare; ora sono puniti secondo la legge, comune a tutto l’inferno, del contrappasso (“controsofferenza”), cioè in modo che la pena sia proporzionata alla colpa commessa in vita e la ricordi per somiglianza o per contrasto. Per esempio, i lussuriosi come Paolo e Francesca, che in vita non si opposero alla tempesta dei sensi, adesso sono vittime di una bufera incessante che li travolge senza sosta. Seguono altri incontinenti: i golosi (terzo cerchio), gli avari e prodighi, cioè i dissipatori (quarto cerchio), gli iracondi (quinto cerchio). Molti di questi dannati sono fiorentini, come il goloso Ciacco nel canto VI, spesso avversari politici o nemici personali, come Filippo Argenti, insultato nel canto VIII.
Il nono cerchio e Lucifero
Concluso con il canto XXX il viaggio tra le bolge dell’ottavo cerchio, Dante e Virgilio scendono ancora più in basso, nel nono e ultimo cerchio. Esso è occupato da un lago ghiacciato, il Cocito, in cui sono immersi i traditori, anch’essi suddivisi in varie categorie: traditori dei familiari (è la zona detta Caina), della patria (l’Antenora, dove viene punito fra gli altri il conte Ugolino), degli ospiti (Tolomea) e dei benefattori (Giudecca). Nel centro del lago ghiacciato è conficcato Lucifero o Satana, l’angelo caduto, che osò ribellarsi a Dio: tutto il male del mondo proviene da lui. Con le sue tre bocche Lucifero dilania i grandi traditori dell’impero (Bruto e Cassio, uccisori di Cesare) e di Cristo (Giuda). Siamo nel centro della Terra: da qui ha inizio la risalita che guiderà Dante e Virgilio sulla spiaggia nel purgatorio.
Domande da interrogazione
- Quali sono le passioni che Dante riversa nell'Inferno?
- Come inizia il viaggio infernale di Dante?
- Cosa rappresenta il limbo nell'Inferno di Dante?
- Chi sono gli incontinenti e come vengono puniti?
- Qual è il ruolo di Lucifero nel nono cerchio dell'Inferno?
Dante riversa nell'Inferno le sue passioni ed esperienze di cittadino e credente, in particolare l'impegno politico e il desiderio di salvezza spirituale, creando personaggi che incarnano odio e pietà.
Il viaggio infernale di Dante inizia con lo smarrimento nella "selva" e l'intervento di Virgilio, inviato da tre donne del cielo, che lo guida attraverso l'Inferno.
Il limbo è un luogo di immobile attesa senza pena né gioia, dove dimorano i grandi uomini dell'antichità e i bambini non battezzati, che non conobbero la redenzione di Gesù.
Gli incontinenti sono coloro che vissero le proprie passioni in modo smodato; sono puniti secondo la legge del contrappasso, con pene proporzionate alle loro colpe, come i lussuriosi travolti da una bufera incessante.
Nel nono cerchio, Lucifero è conficcato nel lago ghiacciato Cocito e dilania con le sue tre bocche i grandi traditori dell'impero e di Cristo, rappresentando l'origine di tutto il male del mondo.