Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Nella sesta bolgia dell'Inferno, gli ipocriti sono puniti con mantelli dorati esternamente e foderati di piombo, simbolo del loro inganno.
  • Dante incontra Catalano e Loderingo, due frati bolognesi che, con ipocrisia, favorirono i Guelfi durante il loro mandato a Firenze.
  • Caifas, il sacerdote che consigliò la crocifissione di Gesù, è punito con il peso dei dannati che lo calpestano, crocifisso a terra.
  • Frate Catalano rivela a Dante e Virgilio che Malacoda, capo dei diavoli, li ha ingannati fornendo false indicazioni sul percorso.
  • Il racconto evidenzia il tema dell'inganno e della menzogna, sottolineato dall'osservazione ironica di Catalano sul diavolo come bugiardo.

Indice

  1. La Punizione degli Ipocriti
  2. Incontro con Catalano e Loderingo
  3. La Crocifissione di Caifas
  4. L'Inganno di Malacoda

La Punizione degli Ipocriti

Nella sesta bolgia, vigilata dai diavoli capeggiati da Malebranche, sono puniti gli ipocriti.

Essi avanzano lentamente piangendo e prostrati dalla fatica. Come i monaci di Cluny, essi indossano dei mantelli che all’esterno luccicano per la doratura, mentre all’interno sono foderati di piombo e quindi molto pesanti.

Incontro con Catalano e Loderingo

Dante chiede a Virgilio di indicargli qualche dannato noto per il nome o per le azioni compiute. Un dannato udendo un accento toscano, si fa avanti chiedendo ai due pellegrini di arrestare il loro passo e si dichiara disposto a dar seguito alla richiesta di Dante. Dopo essersi fermato, il Poeta è raggiunto dai due dannati che si presentano: sono Catalano e Loderingo, due frati bolognesi appartenenti alla confraternita dei Frati gaudenti. Essi ottennero l’incarico di podestà di Firenze con il compito di portare la pace fra Guelfi e Ghibellini. In realtà, da veri ipocriti, essi favorirono i Guelfi, facendo così gli interessi del Papa, a tal punto che i segni della loro opera sono ancora visibili in quanto rimane delle case degli Uberti fatte incendiare.

La Crocifissione di Caifas

La frase di Dante “O frati, i vostri mali…” viene interrotta dalla visione di un dannato crocifisso a terra con tre pali conficcati nelle braccia e nei piedi. Frate Catalano lo indica come Caifas, il sacerdote ebreo che persuase i Farisei dell’utilità pubblica della condanna a morte di Gesù Cristo. Essendo posto di traverso, è costretto a sopportare il peso di tutti coloro che lo calpestano e alla vista di Dante comincia a contorcersi ed a soffiare.

L'Inganno di Malacoda

Virgilio, dopo aver guardato con meraviglia il dannato, chiede a Frate Catalano se sul lato destro della bolgia vi sia un varco tale da evitare l’incontro dei diavoli. Il dannato fornisce le informazioni richieste e Virgilio comprende che Malacoda lo aveva ingannato nel dargli appositamente informazioni sbagliati. In modo ironico, Frate Catalano osserva di aver sentito dire che il diavolo, fra i tanti vizi ha anche quello di essere bugiardo e menzognero.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la punizione riservata agli ipocriti nella sesta bolgia?
  2. Gli ipocriti sono puniti avanzando lentamente, piangendo e prostrati dalla fatica, indossando mantelli dorati all'esterno ma foderati di piombo all'interno, rendendoli molto pesanti.

  3. Chi sono Catalano e Loderingo e quale ruolo hanno avuto a Firenze?
  4. Catalano e Loderingo sono due frati bolognesi della confraternita dei Frati gaudenti, incaricati come podestà di Firenze per portare pace tra Guelfi e Ghibellini, ma in realtà favorirono i Guelfi, servendo gli interessi del Papa.

  5. Qual è l'inganno di Malacoda e come viene scoperto?
  6. Malacoda inganna Virgilio fornendogli informazioni sbagliate sul percorso nella bolgia. Frate Catalano rivela l'inganno, osservando ironicamente che il diavolo è noto per essere bugiardo e menzognero.

Domande e risposte

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