darksoul98
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Concetti Chiave

  • Dante utilizza il sesto canto dell'Inferno per esprimere il suo credo politico, ampliando la visione da Firenze all'Italia e all'Impero.
  • Firenze, centrale nel canto, è rappresentata attraverso profezie post eventum, annunciate da Ciacco, simbolo del vizio della gola.
  • La struttura compatta del canto si sviluppa attraverso similitudini tra le pene dei golosi e le lotte fratricide a Firenze, evidenziate dalla figura di Cerbero.
  • Il tema dell'oppressione è comune sia ai golosi, piegati dal fango, sia ai cittadini fiorentini, oppressi dalle fazioni politiche.
  • La descrizione dei dannati che cercano riparo dalla pioggia è collegata a Firenze, ripresa nel Purgatorio come una città malata.

Indice

  1. Dante e il Credo Politico
  2. Firenze e l'Odiata-Amata Città
  3. Corrispondenze Espressive nel Canto

Dante e il Credo Politico

Con scansione simmetrica e progressivo allargamento di orizzonti (da Firenze all'Italia all' lmpero ), Dante affida essenzialmente il proprio credo politico al canto sesto del poema.

Firenze e l'Odiata-Amata Città

Al centro del sesto dell’Inferno è l’odiata-amata città di Firenze, il cui funesto destino viene anticipato (ma sappiamo in realtà trattarsi di profezie post eventum, riferite cioè ad avvenimenti già accaduti) da Ciacco, qui unicamente qualificato per il vizio bassamente materiale della gola.

Corrispondenze Espressive nel Canto

Qualunque sia il motivo che ha indotto Dante a scegliere proprio questo oscuro personaggio per annunciare l’esito degli scontri tra i cittadini de la città partita (v. 6) ,ci limitiamo qui ad osservare alcune corrispondenze, sul piano espressivo, tra la prima parte del canto, in cui è descritta la pena dei golosi (di cui è emblema Cerbero), e quella riguardante le sorti di Firenze, che conferiscono compattezza alla struttura dell'episodio, il più breve del poema. L’ingordigia insaziabile di Cerbero, oltre che dalle sue bramose canne viene evidenziata anche dall’accanimento dei suoi gesti, che sembrano quasi anticipare il discorso sulle lotte fratricide delle fazioni fiorentine . Analogamente, anche Firenze è talmente «piena» di invidia , che ormai trabocca il sacco , espressione evidentemente associabile al vizio della gola. A collegare golosi e Firenze vi è poi il motivo dell’«oppressione». La pioggia greve (aggettivo ripetuto ai v. 8 e 35) prostra nel fango i golosi, mentre, in corrispondenza, la parte nera terrà gli avversari sotto gravi pesi . Il senso di oppressione coinvolge lo stesso Dante, gravato però, come nel caso di Francesca ,da un senso di pietà nei confronti del proprio concittadino Cìacco. Si osserva infine come anche la descrizione dei dannati, che cercano inutilmente di ripararsi dalla pioggia greve voltandosi sui fianchi sia implicitamente collegabile a Firenze; la stessa immagine verrà infatti ripresa da Dante nel canto sesto del Purgatorio , in cui la città verrà paragonata ad un'inferma che cerca di alleviare il suo dolore rigirandosi continuamente nel letto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il credo politico di Dante espresso nel poema?
  2. Dante esprime il suo credo politico nel canto sesto del poema, con un allargamento di orizzonti da Firenze all'Italia fino all'Impero.

  3. Come viene descritta Firenze nel sesto dell'Inferno?
  4. Firenze è descritta come un'odiata-amata città, il cui destino funesto è anticipato da Ciacco, associato al vizio della gola.

  5. Quali corrispondenze espressive si trovano nel canto riguardo Firenze e i golosi?
  6. Vi sono corrispondenze espressive tra la pena dei golosi e le sorti di Firenze, entrambe caratterizzate da oppressione e invidia, con immagini che collegano i due temi.

Domande e risposte

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