Agomei
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nel Canto 3 dell'Inferno di Dante, gli ignavi sono puniti nell'Antinferno, correndo eternamente dietro un'insegna, punti da vespe e mosconi.
  • Dante e Virgilio attraversano la porta dell'Inferno, che reca un'iscrizione minacciosa sulla natura eterna del luogo creato dalla giustizia divina.
  • L'Antinferno ospita anche gli angeli che non si schierarono né con Dio né con Satana, condannati a seguire un vessillo senza senso per contrappasso.
  • Celestino V, noto per aver rinunciato al papato, è identificato tra gli ignavi per il suo rifiuto, che permise l'ascesa di Bonifacio VIII, nemico di Dante.
  • Sulla riva dell'Acheronte, Caronte, il demone traghettatore, cerca di respingere Dante perché vivo, ma Virgilio lo calma, affermando la volontà divina.

Indice

  1. L'Antinferno e gli Ignavi
  2. La Porta dell'Inferno
  3. L'Insegna e il Contrappasso
  4. Caronte e l'Acheronte

L'Antinferno e gli Ignavi

Nel terzo canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri ci troviamo nel luogo che coincide all’antinferno, in un arco temporale che coincide con la tarda sera di venerdì 8 aprile del 1300. La categoria dei dannati che Dante si trova ad incontrare in questo canto sono gli ignavi, ovvero coloro che non scelsero né il bene né il male durante la loro vita e sono tutte le anime in attesa di essere traghettate oltre l’Acheronte e la loro pena è quella di correre senza posa dietro a un'insegna punti da mosconi e vespe che li fanno sanguinare e le loro lacrime e il loro sangue sono raccolti ai loro piedi da vermi ripugnanti.

La Porta dell'Inferno

Dante e Virgilio giungono alla porta dell'Inferno, sulla quale sono incise terribili parole. Esse informano che il regno della punizione dei peccatori è stato creato dalla giustizia divina ed è eterno, e che chi vi è condannato non ne uscirà mai. Dante è spaventato da tale avvertimento, ma Virgilio lo esorta ad abbandonare

ogni vigliaccheria.

L'Insegna e il Contrappasso

Varcata la porta, i due pellegrini entrano nella zona che precede l'Inferno vero e proprio (comunemente chiamata Antinferno), dove Dante è sopraffatto dalle urla e dai pianti dei dannati. Nota in particolare un'enorme schiera di anime che corrono nude dietro a un'insegna volante, continuamente punte da vespe e mosconi che le fanno sanguinare; il sangue, mischiato alle lacrime, è raccolto ai loro piedi da ripugnanti vermi. Virgilio spiega che sono le anime degli ignavi o "pusillanimi",coloro che in vita non ebbero il coraggio di compiere una scelta fra il bene e il male. Tra loro vi sono gli angeli che, quando Satana si ribellò a Dio, non si schierarono né con i ribelli né con il Creatore. Dal momento che da vivi non seppero scegliere una bandiera cioè una causa, in nome della quale prendere posizione, per la legge del contrappasso essi sono ora condannati a correre inutilmente dietro a un vessillo. Tra costoro Dante vede l'ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto, quasi sicuramente Celestino V (Pietro del Morrone). Eletto papa nel 1294, Celestino V decise di rinunciare al trono pontificio reputandosi indegno di tanta responsabilità, una scelta che permise l'ascesa al papato di Bonifacio VIII, il grande nemico di Dante.

Caronte e l'Acheronte

Dante e Virgilio giungono alla riva di un grande fiume, l'Acheronte, che segna l'ingresso all'Inferno vero e proprio. Qui arrivano in continuazione le anime dei peccatori condannati alla dannazione eterna. Si avvicina una barca guidata da un vecchio dalla folta barba bianca e dagli occhi cerchiati di rosso: è Caronte, il demone che traghetta le anime da una riva all'altra e che, con le urla e con i colpi di remo, disciplina i dannati e li costringe a sistemarsi ordinatamente sulla barca. Caronte si accorge che Dante è vivo e gli ordina di separarsi dalle anime dei morti, ma Virgilio gli intima di calmarsi, avvertendolo che il viaggio di Dante è voluto dal Cielo.

Mentre Virgilio spiega al suo discepolo che le anime dei peccatori si raccolgono su questa riva da tutte le parti del mondo, un terremoto improvviso fa svenire Dante.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono gli ignavi e quale pena subiscono nell'Antinferno?
  2. Gli ignavi sono coloro che in vita non scelsero né il bene né il male. La loro pena è correre senza posa dietro a un'insegna, punti da mosconi e vespe, con lacrime e sangue raccolti da vermi ripugnanti.

  3. Qual è il significato delle parole incise sulla Porta dell'Inferno?
  4. Le parole sulla Porta dell'Inferno avvertono che il regno della punizione è stato creato dalla giustizia divina ed è eterno, e chi vi è condannato non ne uscirà mai.

  5. Cosa rappresenta l'insegna che gli ignavi inseguono?
  6. L'insegna rappresenta la mancanza di una scelta di vita; poiché non scelsero una causa da seguire, ora sono condannati a inseguire inutilmente un vessillo.

  7. Chi è Caronte e quale ruolo svolge nell'Inferno?
  8. Caronte è il demone che traghetta le anime dei dannati attraverso l'Acheronte, disciplinandole con urla e colpi di remo per farle sistemare ordinatamente sulla barca.

  9. Qual è la reazione di Dante quando si avvicina all'Acheronte?
  10. Dante è sopraffatto e spaventato, e alla fine sviene a causa di un improvviso terremoto mentre Virgilio gli spiega la natura delle anime che si raccolgono sulla riva.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community