fede99.melloni
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Concetti Chiave

  • Il canto XXVI dell'Inferno critica Firenze e affronta la sete di conoscenza di Ulisse e i limiti del sapere umano.
  • Dante si trova nell'ottava bolgia dell'ottavo cerchio dell'Inferno, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti.
  • Ulisse, re di Itaca, sfida i limiti divini per esplorare l'ignoto, ma alla fine muore in una tempesta voluta da Dio.
  • Dante incontra Ulisse e Diomede in una fiamma biforcuta, simbolo delle loro frodi nascoste.
  • La vera colpa di Ulisse è separare la ragione dalla fede, dimostrando i limiti dell'intelletto umano.

I temi

  • critica contro firenze
  • sete di conosce di Ulisse
  • i limiti del sapere umano

Indice

  1. Incontro con i Consiglieri Fraudolenti
  2. Ulisse e la sete di conoscenza
  3. Dante e la critica a Firenze

Incontro con i Consiglieri Fraudolenti

Quando? Mezzogiorno del 9 aprile 1300 ( sabato santo)

Dove? Nel VIII cerchio

Chi incontra? I consiglieri fraudolenti

    Ulisse e la sete di conoscenza

  • Ulisse: astuto re di Itaca, artefice del cavallo di Troia, sfida Dio superando il limite prefissato da quest'ultimo. Egli abbandona la moglie il bambino per esplorare l'emisfero australe appellandosi alla conoscenza dell'ignoto. Dopo 5 minuti, scorge solo il monte del purgatorio, ma poi morì in una tempesta voluta da Dio e la nave affondò
  • Diomede: re di Argo e compagno prediletto di Ulisse

Dante e la critica a Firenze

All'inizio del canto Dante augura alla sua città un lungo castigo.

Successivamente si sposta nell'ottava bolgia dell'ottavo cerchio infernale, dove vengono puniti i consiglieri fraudolenti. Le anime sono nascoste dalle fiamme come essi hanno nascosto le loro frodi.

Dante si accorge di un' unica fiamma con due punte, dentro la quale stanno Ulisse e Diomede.

Dante prega Ulisse di parlare della sua morte, di cui i poemi omerici non parlano.

La vera colpa di Ulisse è stato svincolare la sua ragione dalla fede. La ragione deve essere al servizio della fede.

Il suo naufrago è il segno dei limiti della mente umana.

("fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute canoscenze": chi è senza ragione umana sii brutale, violento, grezzo;piccola razione ce Ulisse disse ai suoi uomini per convincerli a seguirlo nell'impresa)

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