Concetti Chiave
- I ruffiani e i seduttori sono puniti nella prima bolgia per aver usato l'inganno a danno delle loro vittime, distinguendosi dai lussuriosi mossi dalla passione.
- La prima bolgia è organizzata in due anelli concentrici: i ruffiani camminano in senso opposto a Dante, mentre i seduttori nel suo stesso senso, costringendolo a salire sul ponte per vederli.
- Ruffiani e seduttori sono frustati da diavoli cornuti, colpiti di retro, in una condanna più mortificante che dolorosa.
- Gli adulatori nella seconda bolgia subiscono una pena schifosa, immersi nello sterco che rimestano col muso.
- I diavoli punitori, familiari e non mostruosi, usano strumenti medievali come la sferza e gli uncini per infliggere le pene.
Ruffiani e seduttori
Nella prima bolgia son puniti i ruffiani, che indussero donne a far la voglia di qualcuno, come dice crudamente il poeta, e i seduttori, che le piegarono ai voleri propri: quel che accomuna queste due specie di peccatori è l'inganno di cui servirono a danna delle loro vittime (perciò sono fraudolenti): sicché i seduttori son ben distinti dai lussuriosi, trascinati essi stessi dalla peccaminosa passione. Nella seconda bolgia son puniti gli adulatori o lusingatori. Il fosso che costituisce la prima è diviso in due anelli concentrici di pari ampiezza: nell'uno, la cui larghezza va dalla metà della bolgia alla riva su cui procedono i due poeti, vanno i ruffiani in senso opposto al loro, e dunque pienamente visibili nei volti, nell'altro, che va dalla metà della bolgia all'argine che segna il confine con la seconda bolgia, i seduttori vanno nello stesso senso dei poeti: sicché Dante per vederli in viso deve salire sul ponte.Si osservi la precisione dei particolari, che non sarebbero strettamente necessari al racconto; ma il poeta si serve anche delle minuzie per dare all'extra-umano la solidità e l'evidenza dell'effettivamente visto e avvenuto. Per rendere chiara la suddivisone dei peccatori nella prima bolgia e il senso opposto del loro camminare, il poeta fa ricorso appunto a una cosa da lui vista in terra: nell'anno del giubileo i pellegrini a Roma erano tanti, che per regolare il traffico l'unico ponte per il quale allora si accedeva a San Pietro era stato diviso in due metà: le due correnti di pellegrini, verso la basilica e al ritorno da essa, tenevano ciascuna la propria mano. Un espediente allora inusitato che doveva aver colpito Dante per la sua ingegnosità.
Le pene a cui sono sottoposti
Ruffiani e seduttori girano, frustati da diavoli cornuti: si noti che questi li colpiscono di retro e non, come potrebbero, in altre e forse anche più sensibili parti del corpo; sono in sostanza sculacciati, sia pure crudelmente. "Ahi come facean lor levar le berze / a le prime percosse! già nessuno / le seconde aspettava né le terze": si direbbe che il poeta si diverta a descrivere questa pena, più mortificante che dolorosa; allo stesso modo, quella degli adulatori (anche per veder in viso costoro Dante deve, per la profondità della bolgia, montare al dosso / de l'arco), è più schifosa che dolorosa: son tuffati nello sterco umano, che rimestano col muso come bestie immonde.Forse la pena dei ruffiani può essere stata suggerita al poeta da qualche statuto comunale, che puniva i ruffiani appunto con la fustigazione, la quale comunque rientrava nel costume punitivo del tempo, ma essa e la pena degli adulatori non hanno riferimento diretto con i peccati che puniscono: scudisciati o immersi nello sterco potrebbero essere molti peccatori, e forse tutti. Vano assottigliarsi a trovare rispondenze specifiche; piuttosto è da osservare che i diavoli punitori non hanno nulla di mostruoso; cornuti come s'immaginano comunemente, hanno aspetto per così dire familiare.
Si direbbe che la potente suggestione dell'Averno virgiliano sia ormai finita: questi diavoli e quelli che incontreremo sono diavoli solo medievali, che per punire non si servono di mezzi extraurbani: qui della sferza, poi, per i barattieri, di uncini, ancora, per i seminatori di discordie, di spada. Alla soglia del cerchio era apparso è vero, un personaggio di derivazione classica, Gerione, così come alle soglie del cerchio successivo appararinna i classici Giganti; ma questi e Gerione non sono propriamente punitori, ma esseri demoniaci di cui Dante si serve per scendere da un cerchio all'altro, cosa per lui altrimenti impossibile, data la topografia immaginata.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra ruffiani e seduttori nella prima bolgia?
- Come sono organizzati i peccatori nella prima bolgia?
- Quali pene subiscono i ruffiani e i seduttori?
- Qual è la pena inflitta agli adulatori?
- Come sono descritti i diavoli punitori?
I ruffiani inducono le donne a soddisfare i desideri di altri, mentre i seduttori le piegano ai propri voleri. Entrambi usano l'inganno, ma i seduttori si distinguono dai lussuriosi, che sono mossi dalla passione.
La prima bolgia è divisa in due anelli concentrici. I ruffiani camminano in senso opposto ai poeti, mentre i seduttori vanno nello stesso senso, costringendo Dante a salire sul ponte per vederli in viso.
I ruffiani e i seduttori sono frustati da diavoli cornuti, colpiti di retro. La pena è più mortificante che dolorosa, simile a una sculacciata crudele.
Gli adulatori sono immersi nello sterco umano, che rimestano col muso come bestie immonde. Questa pena è più schifosa che dolorosa.
I diavoli punitori non hanno nulla di mostruoso e appaiono familiari. Usano strumenti medievali come la sferza, gli uncini e la spada per punire i peccatori.