Concetti Chiave
- Dante e Virgilio si trovano nel terzo girone del settimo cerchio, vicino alle cascate del fiume Flegetonte.
- Incontrano Guido Guerra, Iacopo Rusticucci e Tegghiaio Aldobrandi, importanti politici di Firenze.
- Dante esprime il suo dolore per la sorte dei tre dannati e spiega che il suo viaggio è voluto da Dio.
- Iacopo chiede a Dante notizie sulla cortesia e virtù a Firenze, preoccupato da un nuovo dannato.
- Virgilio cala una corda e appare una figura mostruosa che sembra nuotare nell'aria.
Indice
L'incontro con le anime fiorentine
Dante e Virgilio giungono in un luogo del terzo girone del settimo cerchio in cui si sente il forte rumore delle cascate del fiume Flegetonte, il quale finisce nel cerchio sottostante. I due poeti incappano poi in tre anime, che gli intimano di non proseguire il loro viaggio: Guido Guerra, Iacopo Rusticucci e Tegghiaio Aldobrandi, che sono importanti personaggi politici fiorentini.
Il dialogo con Iacopo Rusticucci
Dante vorrebbe andare verso di loro ed abbracciarli, ma è trattenuto dalla paura di essere scottato dal contatto con essi, e manifesta dinanzi a loro il dolore che lui prova per le pene che personaggi così influenti nel contesto fiorentino siano costretti a patire, e informa i tre dannati del motivo del suo viaggio, che avviene per volontà divina. Iacopo, che in quanto dannato non può conoscere la realtà attuale, chiede a Dante se a Firenze ci siano ancora i valori di cortesia e virtù, perché un dannato appena giunto all’Inferno li preoccupa con i suoi discorsi sul contesto fiorentino. Dante accusa i nuovi arrivati a Firenze dell’abiezione della città, e viene poi ringraziato dai tre personaggi, che corrono via.
La figura mostruosa del Flegetonte
I due poeti si avvicinano di più alle cascate del Flegetonte, dove Virgilio cala una corda attraverso la quale sale una figura mostruosa che sembra nuotare nell’aria.