Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Dante incontra Adriano V nella cornice V, dove gli avari e i prodighi giacciono bocconi, recitando un salmo e raccontando esempi di avarizia punita.
  • Adriano V, ex Papa per poco più di un mese, riflette sulla vanità dei beni terreni e il ritardo nella sua conversione.
  • Adriano descrive la punizione dei penitenti: legati a terra come in vita erano attaccati ai beni terreni, senza mai rivolgere lo sguardo al cielo.
  • Adriano sottolinea l'uguaglianza delle anime nell'aldilà, esortando Dante a non inginocchiarsi poiché tutti sono servi di Dio.
  • Adriano esprime amarezza per la sua condizione, confidando che solo la nipote Alagia, con il suo comportamento virtuoso, può pregare per lui.

Indice

  1. Incontro con gli Avari e Prodighi
  2. Dialogo con Papa Adriano V
  3. Riflessioni di Papa Adriano V

Incontro con gli Avari e Prodighi

Nella cornice V, sorvegliata dall’Angelo della giustizia, Dante incontra gli avari e i prodighi.

Essi sono costretti a giacere bocconi per terra con le mani ed i piedi legati, recitando un salmo; inoltre, durante il giorno ripetono esempi di povertà e di liberalità, mentre la notte recitano esempi di avarizia punita.

Dialogo con Papa Adriano V

Virgilio si rivolge alle anime per chiedere informazioni sul cammino da seguire per arrivare alla cornice superiore.

Risponde uno spirito a cui Dante si avvicina per domandargli, con il permesso di Virgilio, se ha bisogno di qualcosa nel mondo dei vivi e perché le anime si trovino in una tale situazione.

Riflessioni di Papa Adriano V

L’anima che risponde è quella del Papa Adriano V, appartenente alla famiglia dei Fieschi, conti di Lavagna. Aggiunge di essere stato Papa per poco più di un mese, di aver tardato a convertirsi. Tuttavia, appena elevato al suolo pontificio, conobbe la vanità dei beni terreni, ai quali prima si era attaccato smodatamente. Quando confessa la propria colpa e il ritardo della conversione, è preso da tanta amarezza (=”ohimé”). Continua mettendo a nudo la vanità della vita umana che non mantiene ciò che promette e che può trovare una soluzione solo nella luce rigeneratrice di Dio. Conclude passando a descrivere la pena a cui sono sottoposti i penitenti: come in vita non volsero mai lo sguardo al cielo perché troppo attaccati ai beni terreni, così ora giacciono bocconi per terra con le mani ed i piedi legati. Dante, udendo che il suo interlocutore è un pontefice, si inginocchia in segno di riverenza, ma Papa Adriano lo esorta a rialzarsi con questa motivazione: nella vita ultra terrena tutte le anime sono serve di Dio e nessuno conserva la dignità che aveva in terra. Infine, Adriano informa Dante che sulla terra gli resta una nipote, Alagia, che per il suo comportamento virtuoso è l’unica che può pregare per lui ed affrettare il tempo dell’espiazione. Il verso finale “e questa sola di là m’è rimasta” sottolinea la profonda amarezza di Adriano, sia come uomo che come sacerdote.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la punizione degli avari e dei prodighi nella cornice V?
  2. Gli avari e i prodighi sono costretti a giacere bocconi per terra con le mani e i piedi legati, recitando un salmo e ripetendo esempi di povertà e liberalità durante il giorno, mentre la notte recitano esempi di avarizia punita.

  3. Cosa rivela Papa Adriano V a Dante riguardo alla sua vita e conversione?
  4. Papa Adriano V confessa di essere stato attaccato ai beni terreni e di aver tardato a convertirsi. Dopo essere diventato Papa, ha riconosciuto la vanità dei beni terreni e la necessità della luce rigeneratrice di Dio.

  5. Qual è il messaggio di Papa Adriano V riguardo alla dignità delle anime nell'aldilà?
  6. Papa Adriano V spiega a Dante che nell'aldilà tutte le anime sono serve di Dio e nessuno conserva la dignità che aveva in terra, esortandolo a non inginocchiarsi davanti a lui.

Domande e risposte

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