melody_gio
Genius
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • "Non ti curar di loro ma guarda e passa" è una versione popolare di un verso di Dante Alighieri, che invita a non preoccuparsi delle calunnie altrui.
  • Dante usa il verso per descrivere gli Ignavi nell'Inferno, criticandoli per la loro viltà e mancanza di azione nella vita.
  • Gli Ignavi sono condannati nell'Antinferno perché non hanno mai preso una posizione chiara, a differenza di altri dannati che almeno hanno commesso errori consapevolmente.
  • Dante li considera non degni di attenzione o considerazione, in quanto non hanno mai fatto nulla di significativo durante la loro vita.
  • Nella lingua comune, il verso dantesco viene usato per indicare che non vale la pena preoccuparsi o discutere con persone vili e codarde.

Indice

  1. Origine del detto
  2. Critica agli Ignavi
  3. Condanna degli Ignavi
  4. Significato nel linguaggio comune

Origine del detto

Non ti curar di lòr ma guarda e passa è una versione popolare del celebre verso utilizzato da Dante Alighieri nel canto tre dell’Inferno, verso 51: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa che significa non bisogna mostrarsi preoccupati a causa delle calunnie e delle malvagità commesse da altre persone tantomeno bisogna mostrare preoccupazione per le bassezze che ci vengono fatte nella vita.

Questo detto è divenuto un celebre modo di dire popolare entrato a far parte del nostro parlato quotidiano.

Questo verso presenta delle varianti differenti ma che significano grosso modo le medesime cose. Questo verso e allo stesso tempo espressione di uso comune nella Divina Commedia dantesca serve per indicare e descrivere gli Ignavi.

In questa tripletta di versi che più precisamente è la seguente:

“Fama di loro il mondo esser non lassa;

misericordia e giustizia li sdegna:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa.”

Critica agli Ignavi

Dante fa un’aspra critica nei confronti degli Ignavi che lui descrive come non degni di nota, poiché nella loro vita terrena mostrarono una viltà d’animo tale da non prendere mai una posizione nella vita come invece fece lui, dichiarando apertamente i propri ideali politici e pagandone amaramente le conseguenze con l’esilio a cui fu condannato.

Condanna degli Ignavi

Il poeta fiorentino colloca gli Ignavi nell’Antinferno, ossia quel luogo facente parte dell’oltretomba che si trova collocata prima dell’ingresso dell’Inferno. il detto Non ti curar di loro ma guarda e passaGli Ignavi sono tra i dannati peggiori secondo il poeta, in quanto non hanno mai preso delle decisioni chiare nella vita, scegliendo la via della viltà. Egli li condanna proprio per questo motivo, infatti, gli definisce non degni proprio di nota e di considerazione alcuna a differenza di altri dannati che almeno - seppur sbagliando - hanno preso una posizione chiara che poi li ha condotti a scegliere la via della perdizione e del male.

Per lui non vale nemmeno la pena parlare di codesti dannati, in quanto non avendo mai fatto nulla di buono nel corso della loro esistenza terrena, non vale nemmeno la pena degnargli di alcuno sguardo o considerazione.

Significato nel linguaggio comune

Il verso dantesco quindi viene ripreso nel linguaggio comune e come già accennato precedentemente si riferisce principalmente ai codardi, ai vili che nella loro vita sostanzialmente non hanno né arte né parte. Per queste persone non vale la pena nemmeno sprecare il fiato, proferire parola. Quando infatti si ha a che fare con delle persone del genere la cosa migliore e più logica da fare è quella di soprassedere in completo silenzio, andando avanti e andando oltre.

Costoro - non avendo lasciato alcuna traccia nella loro vile vita - non sono degni proprio di sguardi e l’unico atteggiamento che si può scegliere nei loro confronti è l’indifferenza totale ed assoluta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del detto "Non ti curar di lòr ma guarda e passa"?
  2. Il detto è una versione popolare del verso di Dante Alighieri nel canto tre dell’Inferno, che invita a non preoccuparsi delle calunnie e malvagità altrui.

  3. Come critica Dante gli Ignavi nella Divina Commedia?
  4. Dante critica aspramente gli Ignavi per la loro viltà d’animo e mancanza di decisione, considerandoli non degni di nota e collocandoli nell’Antinferno.

  5. Qual è la condanna di Dante per gli Ignavi?
  6. Dante condanna gli Ignavi per non aver mai preso decisioni chiare nella vita, ritenendoli tra i peggiori dannati e non degni di considerazione.

  7. Come viene utilizzato il verso dantesco nel linguaggio comune?
  8. Il verso è usato per riferirsi ai codardi e vili, suggerendo che non vale la pena sprecare parole con loro, ma piuttosto ignorarli completamente.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community